L’Italia di Roberto Mancini l’ha combinata grossa. Lasciare la testa del girone e quindi la qualificazione al mondiale alla Svizzera è stato un delitto, messo a punto negli ultimi tre mesi con una serie di partite autolesionistiche: il pareggio contro la scarsissima Bulgaria (travolta 3-0 senza problemi dagli elvetici), il doppio pari con la Svizzera a fronte di altrettanti rigori sbagliati da Jorginho, l’opaco 0-0 in Irlanda del Nord, dove gli azzurri hanno avuto molte più occasioni di perdere che di vincere.
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Ci siamo fatti del male da soli, perdendo un girone che sembravamo avere già in tasca e condannandoci all’inferno dei playoff. Tralasciando il precedente nefasto con la Svezia, stavolta può essere addirittura peggio per come è cambiato il format: gli azzurri dovranno giocare, nella migliore delle ipotesi, semifinale e finale, con quest’ultima che potrebbe essere con un’altra testa di serie del calibro del Portogallo. Insomma, a seconda di quello che sarà il verdetto dell’urna tra dieci giorni, a marzo l’Italia potrebbe essere chiamata a giocare due partite durissime da dentro o fuori.
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Per fortuna c’è tanto tempo per recuperare consapevolezza, uomini chiave e fiducia, ma intanto al termine del match con l’Irlanda del Nord tutto il gruppo è stato travolto dalla sensazione di fallimento. Stando a quanto riportato dal Giornale, subito dopo il fischio finale Mancini ha richiamato tutti i calciatori, compresi Bonucci e Berardi che si stavano preparando per le interviste post-partita, e ha avuto un confronto diretto. Pare che Jorginho sia addirittura scoppiato in lacrime, sentendo il peso dei due rigori falliti che avrebbero portato l’Italia al mondiale, ma i compagni lo avrebbero subito rincuorato. Adesso non resta che resettare tutto e farsi trovare pronti a marzo: otto anni di fila senza mondiale sono un’eventualità che non si vuole neanche considerare…
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