Cerca
Logo
Cerca
+

Fausto Coppi entra nel mito

Esplora:
default_image

La morte prematura 50 anni fa

Maria Acqua Simi
  • a
  • a
  • a

Fausto Coppi, forse il più grande atleta italiano di sempre, moriva il 2 gennaio 1960 a 40 anni, in un letto d'ospedale a Tortona. Lui, che amava attaccare da lontano, preso in contropiede dalla malaria, non diagnosticata, contratta durante una battuta di caccia in Burkina Faso. Sarebbe bastato il 'chinino di Stato' per guarirlo. Con lui se ne andavano gli sguardi sognanti di milioni di italiani: le sue gambe che mangiavano chilometri in salita, i muscoli possenti, l'orgoglio, e poi la rivalità con Bartali. Ma una rivalità che faceva il sangue buono, non amaro: e così ecco il famoso "scambio della borraccia", le vittorie, le cronache appassionate di Dino Buzzati dei suoi Giri d'Italia. La morte prematura, unitamente alle imprese sportive, che nel dopoguerra rappresentarono un'occasione di riscatto per un popolo segnato dalla guerra, crearono un mito mai tramontato. Mezzo secolo dopo continua il pellegrinaggio sulla sua tomba a Castellania, dov'era nato il 15 settembre 1919.

Dai blog