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Italia 90, i segreti piccanti sulla Nazionale: "Tre azzurri, rapporti omosessuali". Gola profonda: nomi e cognomi

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I segreti piccantissimi di Italia 90 e della Nazionale di Azeglio Vicini. Le Notti magiche raccontate in un libro da uno dei 22 azzurri, sotto anonimato: è il libro L'Italia del 90 - Storia segreta del nostro mondiale, scritto insieme al giornalista Stefano Olivari e pubblicato da Indiscreto editore. Una piccola bomba sul calcio e le star di casa nostra, con nomi, cognomi e retroscena inediti direttamente dallo spogliatoio. 

C'è spazio anche per il tema omosessualità: "È un tabù e tale rimarrà per sempre - scrive la gola profonda, nascosta dallo pseudonimo Azzurro di Vicini -. Tre di noi hanno fatto incursioni in tutti i campi, prima di adeguarsi all'immagine e all'immaginario del calciatore, ma definirli (o definirci, chi lo sa) gay è esagerato". "All'helio Cabala - ricorda il calciatore anonimo, forse uno dei 5 interisti del gruppo secondo qualche indizio disseminato qua e là - arriva qualche telefonata imbarazzante, gestita con discrezione dal personale, ma ricordando il 1982 (le allusioni su Rossi e Cabrini erano uno scherzo, sia pure di cattivo gusto) nessun giornalista osa scriverne".

Emergono poi alcune dinamiche insospettabili: Roby Baggio, per esempio, non aveva legato davvero con nessuno, era accusato di "non prendere mai una posizione chiara" e Franco Baresi "non lo considera un fuoriclasse, uno per cui i compagni dovrebbero sacrificarsi in campo".

Spazio anche al giallo di quella indimenticabile estate, il rendimento deludente di Gianluca Vialli. "Non è proprio in forma. È nervoso, non sta bene fisicamente e i medici della Nazionale lo fanno passare per un malato immaginario: ha una stanza d'albergo prenotata, dove si fa massaggiare da Sergio Viganò, suo sodale a Genova. Picchio De Sisti dice al suo capo Azeglio Vicini che la storia, vera o ingigantita che sia, con la Parietti deve finire". E via di pettegolezzi.
 

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