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Lewis Hamilton, la confessione di Toto Wolf: "Rischiavamo dei danni". Sconfitto da Verstappen, ora si capisce tutto

Lorenzo Pastuglia
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I dossi di Austin? Hanno impedito alle Mercedes di scendere in pista con l’assetto basso come in Turchia, e così Toto Wolff, nonostante la promessa a Lewis Hamilton di inizio weekend, è stato costretto a ordinare ai suoi che alzassero la vettura. Per evitare il rischio che le buche del circuito texano rovinassero l’integrità della W12, come confermato proprio dal team principal di Stoccarda: “Dopo ottimi riscontri nelle prime prove libere, abbiamo dovuto alzare il fondo vettura — ha detto nel post-gara — per evitare che la monoposto subisse potenziali danneggiamenti. Così è stata sacrificata un po’ di performance”. Infatti, analizza Carlo Platella, la calibrazione del retrotreno nella ricerca dello ‘stallo’, per favorire la velocità in rettilineo, è stata resa ancora più complicata dalle irregolarità a livello di asfalto. 

 

Troppe buche, ne paga l’aerodinamica
“Nella calibrazione del terzo elemento e in generale del gruppo sospensivo posteriore, le squadre mantengono quindi un discreto margine di sicurezza, assicurandosi che il diffusore non stalli al di sotto di una velocità — spiega Platella — una scelta per essere al di sopra della percorrenza di tutte le curve nel tracciato. Pertanto, quanto più la pista ospita curve veloci, tanto più lo stallo dovrà essere indotto a velocità maggiori, così che il fondo possa generare carico a sufficienza in ogni curva”. E ancora: “Austin è una pista ricca di curve con percorrenze superiori ai 200 km/h, motivo per cui l’abbassamento del retrotreno alle alte velocità deve essere più conservativo. A complicare ulteriormente la calibrazione della sospensione per lo sfruttamento del fenomeno, si pongono anche i numerosi dossi e avvallamenti dell’asfalto texano, nel cui attraversamento la distanza tra il fondo e il suolo varia continuamente, influenzando il comportamento aerodinamico”. 

 



Fondo a terra, flussi d’aria ostruiti
“Nelle curve rapide del primo settore inoltre — aggiunge Platella — si è visto come il fondo vada ripetutamente a impattare contro il terreno, ostruendo il percorso ai flussi e aumentando significativamente la sensibilità allo stallo”. Oltre a imporre un assetto “con una maggiore altezza da terra della vettura — conclude — il contesto richiede quindi una calibrazione della sospensione posteriore differente, con un margine di sicurezza maggiore tra l’induzione dello stallo del diffusore alle alte velocità in rettilineo rispetto alle percorrenze raggiunte in curva“.

 

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