Paolo Montero, disastro in Argentina: cacciato a tempo record. Ecco tutti i suoi flop da mister
Roccioso e duro in campo, non perfetto in panchina. Paolo Montero, ex difensore della Juve prediletto dall’attuale presidente Andrea Agnelli, non sta spiccando come allenatore. Tanto che è già finita dopo pochi mesi la sua ultima avventura in Argentina, alla guida del glorioso San Lorenzo de Almagro, club del cuore del Papa Francesco. Il club del quartiere Boedo di Buenos Aires ha dato l’ufficialità tramite i propri canali social. Una decisione che arriva dopo il filetto negativo fatto di tre sconfitte consecutive contro Colón, River Plate e Lanus, e che va contro a quello che era stato scritto dai media in settimana come TNTSport, ovvero che all’ex Juve sarebbe stata concessa un’ultima spiaggia nel sentito derby contro l’Huracán.
Napoli - (Adnkronos) - Il presidente del Napoli: "Sono molto preoccupato. Con i tempi biblici ai quali sono abituati al Consiglio Comunale io non credo che saranno in grado di farlo". E avverte: "Dopo l'incontro con De Magistris monterò in macchina e farò l'accordo con il primo cittadino di Caserta"De Laurentiis: "O il sindaco mi vende il San Paolo o lo stadio lo faccio a Caserta"
Ma alla fine non è stato così, perché la disastrosa situazione in classifica ha parlato di più: il San Lorenzo, infatti, è al 21° posto, a soli cinque punti dall’ultima posizione. Montero potrebbe ora essere sostituirlo da uno tra due ex di Serie A: Crespo e Heinze, entrambi da poco senza squadra. Mentre per l’ex Juve la vita da allenatore non va alla grande. Dopo aver lasciato il calcio nel 2007, il primo incarico è arrivato sette anni dopo nel ‘suo’ Peñarol, la squadra che lo ha visto crescere e debuttare nel calcio che conta.
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Poi una serie di esperienze brevi e quasi mai soddisfacenti, tra Argentina (una decina di mesi al Rosario Central) e Italia, dove con la Sambenedettese ha prima centrato un buon decimo posto in C, per poi l'anno successivo essere esonerato e richiamato, arrivando di nuovo ai playoff. Abbastanza per meritarsi la chiamata del San Lorenzo. E chissà ora che è libero, e con Massimo Donati a rischio, che possa esserci un terzo ritorno nel club marchigiano.