Pallavolo, le tagliano la testa a 18 anni: la sua colpa? Faceva sport: orrore talebano in Afhganistan
Aveva 18 anni, è stata decapitata dai talebani in Afghanistan. La bruttissima fine di una giocatrice di pallavolo, Mahjabin Hakimi, accaduta ai primi di ottobre, e annunciata dalla sua allenatrice. Talebani che hanno pure postato sui social media diverse foto della testa tagliata della giovane pallavolista. Un orrore. L’allenatrice Suraya Afzali (pseudonimo per evitare ovvie ripercussioni) ha raccontato l’episodio al Persian Independent, quotidiano di riferimento in Medio-Oriente, aggiungendo che “qualsiasi giocatrice, ora, deve convivere con la paura. Tutte costrette a fuggire o nascondersi. Solo due sono riuscite a scappare all’estero, e i tentativi di aiuto da parte di Paesi internazionali e organizzazioni non sono andati a buon fine”.
Un’altra pallavolista uccisa ad agosto - Nel Paese, i talebani giudicano inappropriato che le donne facciano sport, perché così facendo “potrebbero trovarsi in situazioni in cui le loro facce e corpi non siano coperti”, aveva detto il portavoce della commissione del governo ad interim Ahmadullah Wasiq. E quella dell’Hakimi è solo l’ultima morte, successa dopo quella di agosto, quando un’altra pallavolista era stata uccisa a colpi di pistola. Come era stato raccontato da un’altra giocatrice, Zahra Fayazi, al suo arrivo in Inghilterra (è una delle due riuscite a fuggire all’estero). La notizia della sua uccisione, a quanto si apprende, è emersa solo ora perché i talebani avrebbero trattenuto pure i familiari della vittima, costringendoli al silenzio. Ma quando le foto della testa della Hakimi sono state pubblicate sui social, l’allenatrice ha deciso di esporsi: “Le giocatrici hanno addirittura bruciato le loro divise per salvare le loro vite e quelle delle loro famiglie”.