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Max Allegri e Juventus demoliti da Mario Sconcerti: "Avanti così... dove pensano di andare?"

Lorenzo Pastuglia
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"Allegri, ma se giochi così dove pensi di arrivare?". Firmato Mario Sconcerti, nel suo editoriale sul Corriere della Sera. L’opinionista critica la Juventus nonostante la vittoria contro la Roma: una gara "tesa, nervosa, confusa, non bella. Pochi i tiri in porta e quasi tutti da fuori. La prima impressione è che la Roma abbia un buon centravanti, Abraham, che ha poco da spartire con la squadra. Non ha mai un pallone". Poi il secondo aspetto, con più di una domanda dura: "Ma che squadra è diventata la Juve? Dov’è l’Europa, il segno di una diversità, la semplice bellezza del calcio? Ha fatto un gol con un rimpallo di testa, non ci sono stati altri interventi". E ancora: "Tanti errori tecnici, nessuna grandezza, nessun sintomo di miglioramenti reali. Quando finirà? Dove pensa seriamente di arrivare Allegri con questa formula magra?".

 

 

 

 



Napoli e Milan convincono - Intanto Napoli e Milan convincono Sconcerti: "Il distacco è forte stando all’evidenza e ai numeri degli ultimi dieci anni — ha scritto ancora l’opinionista - I quali dicono che il massimo rimontabile da qui alla fine sono cinque punti. Questo mette fuori tutti tranne Napoli e Milan". Solo una volta c’è riuscita un’altra squadra, la già citata Juventus, che “aveva nove punti di ritardo, ma in un campionato molto lento dove chi era in testa era la Fiorentina e aveva 18 punti. E questa è anche l’impressione generale, Napoli e Milan stanno scappando sulla spinta di una qualità diversa, non perfetta, ma superiore”. 
 

 

 

 

 


La differenza tra le due di testa - Infine c’è una differenza che Sconcerti sottolinea: "Il Milan si fa preferire per armonia generale, il senso di squadra, l’aria mistica di San Siro che non concede devianze, e le tante soluzioni che la squadra porta in attacco. Il Napoli ha un giocatore devastante, Osimhen, che non si vedeva dai tempi di Maradona, Van Basten o Batistuta. Non faccio paragoni fra loro, parlo della loro importanza in campo".

 

 

 

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