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Gp Austin, buchi e dossi: corsa contro il tempo, le monoposte "distrutte" dall'asfalto?

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Lorenzo Pastuglia
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Oramai è un conto alla rovescia per il ritorno della F.1 in America, dove il Circus mancava dal 2019 per via della pandemia scattata lo scorso anno, che ha cancellato sia la gara di Austin che quelle di Città del Messico e Interlagos. La stessa pista che ha accolto la MotoGP da poco (lo scorso 3 ottobre) e dove non sono mancate le polemiche dei piloti. Proprio per questo, in vista dell'arrivo della Formula 1, gli organizzatori stanno apportando delle sostanziali modifiche alla pista per rendere più regolare la superficie.

 

 

I problemi nella gara del 2019
I dossi irregolari e le ondulazione createsi sul terreno sono state provocate dalle forti piogge che hanno colpito la struttura negli ultimi anni. La MotoGP, due settimane fa, ha dunque palesato un problema che la Formula 1 aveva notato già nella sua ultima apparizione ad Austin due anni fa, quando proprio a causa dell'irregolarità della pista le monoposto sono state vittima di violenti urti che hanno provocato ingenti danni. Tanto che Sebastian Vettel fu addirittura costretto al ritiro in gara, per problemi alle sospensioni della sua Ferrari procurati proprio dai tanti dossi.

 

 

Le parole di Masi
Il 24 ottobre, dunque, troveremo un asfalto diverso, anche se il direttore di gara della F.1, Michael Masi, ha minimizzato eventuali problemi: “Nei giorni scorsi sono stato in contatto con i miei colleghi della Fim per farmi un’idea di cosa stesse succedendo al Cota — ha commentato di recente — Mi è stato detto che gli organizzatori sono già al lavoro per risolvere i problemi. Una delle cose che hanno intenzione di fare è quella di levigare i dossi, per appianarli”.

 

 

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