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Theo Hernandez, il rossonero col Covid. Il clamoroso sospetto di Marcello Lippi: "Mi chiedo come sia possibile"

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Intervistato dal Corriere dello Sport in merito ai problemi che riscontrano i club di A quando i propri giocatori - soprattutto sudamericani - sono impegnati con le rispettive Nazionali, Marcello Lippi parla anche delle indisposizioni non derivanti necessariamente da infortuni o stanchezza: "Il Milan si ritrova Theo Hernandez positivo? Mi domando come sia possibile che un giocatore si contagi con tutti i controlli a cui il gruppo squadra viene sottoposto di continuo. Ma, a parte quell’aspetto, legato alla casualità e alla sfortuna, il problema sta proprio nel carico di fatica che questi ragazzi si sobbarcano. Poniamo il caso di un club con diversi sudamericani e qualche africano, che a gennaio sparisce per la coppa continentale. A metà anno ti parte una bella fetta della formazione e il campionato è condizionato, assolutamente".

 

Pesano anche gli infortuni nelle Nazionali: "C’è gente che ha perso quattro o cinque mesi in questo modo. Tuttavia in generale se non sei sfortunato e ti fanno giocare, come si dovrebbe, di mercoledì, il giovedì torni a casa e recuperi tranquillamente per la gara di campionato", spiega l'ex Ct.

 

 
"I sudamericani mi arrivavano il venerdì e toccava valutarne bene la condizione. All’epoca i grandi club ne avevano anche otto o nove. Significa che quella settimana praticamente non si lavorava. Il giovedì ancora oggi arrivano gli europei con due partite disputate e si fa lavoro defaticante. Il sabato mattina se sei fortunato puoi provare la squadra. Hai un’ora di allenamento, non di più. Nel caso attuale invece chi si presenta il sabato mattina ha ben poche chance di andare in campo la domenica", conclude Lippi.  

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