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Gigio Donnarumma, "perché ha bisogno di aiuto": la bomba di Sconcerti, "cosa non sapete sul portiere"

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Gigio Donnarumma e le due gare non serene con Spagna e Belgio. Il portiere del Psg ed ex Milan, miglior giocatore degli Europei di calcio 2020 vinti in estate dalla Nazionale di Roberto Mancini, ha commesso più di un errore nelle due gare di Nations League. Come dimostra anche il gol sotto alle gambe preso domenica nella gara vinta per 2-1 contro i belgi. Trovando a San Siro numerosi fischi da chi lo ha sostenuto per anni, mentre all’Allianz Stadium di Torino gli applausi.

Motivazioni differenti, dato che i bianconeri continuano a seguirlo come fanno oramai da anni. “Oggi è un ragazzo che ha bisogno di aiuto perché dimostra un limite emotivo — scrive nel suo editoriale il giornalista Mario Sconcerti per il Corriere della Sera — Si dirà che ne ha diritto, ma non funziona esattamente così. Il grande portiere è un essere algido o non è. Donnarumma adesso non lo è”. 

 

Continua così l’editoriale: “(Gigio) diventa parte di quello che pretendono gli altri, non c'è una sicurezza a priori. Si fa scappare un pallone fra le mani, errore non presentabile; incassa un gol fra le gambe, incassa anche tre pali che se fossero stati gol avrebbero sommerso lui e la Nazionale. C'è un problema adesso che è grande come quello del centravanti, solo più risolvibile”. Poi sul resto della Nazionale: “Acerbi e Bastoni non fanno ancora una difesa, ma non sono nemmeno un danno — aggiunge Sconcerti —. Personalmente gradisco molto Barella e Pellegrini, nel contesto entrambi sembrano avere più bisogno di un elegante spazza-palloni come Locatelli piuttosto che Jorginho, tattico da grandi squadre conclamate. Non serve un normalizzatore se normalmente hai difficoltà in quella zona. Serve una spinta in più. Locatelli le assomiglia”.

 

Se infine lo juventino Chiesa “conferma la sua dimensione europea”, c’è anche quella “più morbida di Berardi, finissima. È vero, non abbiamo centravanti, ma non prendetevela con i pochi centimetri di Raspadori. Un ragazzo basso ma svelto può avere una sola fortuna: giocare con un attaccante grande e grosso. Il resto dipende da lui”.

 

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