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Mick Schumacher, lo sfogo: "In pista me lo fanno pesare", ecco cosa significa essere il figlio di Michael

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Lorenzo Pastuglia
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Mick Schumacher si racconta a Il Giornale. Il figlio del sette volte iridato, Michael, ha parlato di diversi aspetti, tra cui il documentario uscito su Netflix (dove compare) dedicato proprio a suo papà: “Non è stato difficile — ha detto il tedesco — anzi, è stato emozionante. Volevamo raccontare come lui è arrivato a vincere tanto con il lavoro, i sacrifici, la cura dei dettagli. Ma anche far emergere l'uomo che c'è dietro al campione, raccontare la persona e quello che proviamo tutti noi. Se pesa essere il figlio di Schumi? Ci sono piloti che sono più duri con me, perché sono suo figlio. Ma non sanno che facendo così mi rendono solo un pilota migliore".
 

 


Il pilota Haas ha parlato anche del suo rapporto con Sebastian Vettel: “È importante per tanti aspetti. Posso definire Seb un amico. Per me è una grande opportunità potergli chiedere qualsiasi cosa e avere i suoi consigli per guidare in Formula 1 — ha detto Mick — ma anche per tante altre cose. Non parliamo solo di auto, ma anche di vita. Possiamo dire che ero la persona più felice del paddock quando ha deciso di continuare a correre”. Mentre sulla stagione 2021, nella quale ha esordito nel Circus, dice: “Ho fatto delle buone cose, ma ho dovuto soprattutto imparare un sacco — dice — Ci sono stati weekend difficili, soprattutto a Monaco dove sono andato a sbattere al sabato mattina. Ma alla fine ho cominciato a sentirmi bene in macchina e questo è quello che conta, oltre ad aver cominciato lavorare meglio con il team”.

 

 



Budapest per lui la gara migliore dell’anno (è arrivato 12°) e l’obiettivo attualmente è quello “di strappare almeno un punto prima che termini il campionato”. Mentre nel tempo libero “mi piace provare diversi sport. Ultimamente mi sto divertendo molto con lo squash. Gioco anche a calcio, ma non sono bravo come papà mi dicono”. Il sogno più grande di tutti è chiaro: “Voglio diventare campione del mondo”.

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