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Gigio Donnarumma, fischi e insulti a San Siro. Il giorno dopo, spunta una foto: ridotto così

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La serata da incubo di Gigio Donnarumma non è ancora finita, e probabilmente è destinata a durare non 90 minuti, quelli di Italia-Spagna, ma mesi se non settimane. L'ex portiere del Milan, eroe degli Europei vinti dalla Nazionale di Roberto Mancini a Wembley appena lo scorso 11 luglio, a sorpresa, tornato nella "sua" Milano ha dovuto fare i conti con la durissima contestazione dei suoi ex tifosi.

 

 

 

 

 

Una contestazione annunciata, ma forse più dura di quanto aveva previsto lo stesso 21enne di Castellammare di Stabia. Dopo lo striscione appeso davanti all'hotel degli azzurri alla vigilia della partita di Nations League ("Uomo di m***a") e quello a San Siro ("Non sei il benvenuto"), le bordate di fischi piovutegli sulla testa durante la gara contro la Spagna hanno inevitabilmente minato al sua tranquillità. Due gol presi, da incolpevole, e una papera che solo per sua fortuna (sotto forma di palo) non si è trasformata in rete regalata ad Alonso, che lo avrebbe consegnato agli ulteriori sfottò degli ultrà rossoneri.

 

 

 

 

 

 

Il neo-portiere del Paris Saint Germain, dunque, si è scoperto un giovane uomo solo. Tutta la stampa italiana, di fatto, ha preso le sue difese (mentre molti ex milanisti come Fabio Capello e Mauro Tassotti non gli hanno risparmiato critiche per come ha deciso di dire addio al Milan) criticando aspramente i fischi dei tifosi, ma sui social in tanti hanno infierito, fino quasi a gioire per la sconfitta della Nazionale. E proprio sui social Donnarumma ha deciso di esporsi, con la prima dichiarazione ufficiale anche se molto "di facciata".

 

 

 

 

 

 

"Non è andata come volevamo - scrive Gigio su Instagram -, ma ce l’abbiamo messa tutta. Lo spirito e l’impegno sono quelli che sempre ci accompagnano quando indossiamo i colori del nostro Paese. A testa alta verso i prossimi obiettivi".

 

 

 

 

 

 

Anche se la foto che forse rimarrà più impressa di questa triste serata milanese è quella scattata a fine partita, con Donnarumma che esce dal campo con la testa bassa e la maglietta ad asciugarsi. Il sudore, o forse come sostiene qualcuno le lacrime amare spese in quella che fino a pochi mesi fa era la sua casa.

 

 

 

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