Ogni allenatore ha il suo personalissimo "rumore dei nemici". Se per José Mourinho proveniva dall'esterno, e l'obiettivo era aprirsi ad ombrello in protezione della squadra, per l'alter ego (ormai amico, visto il siparietto a Dazn) Luciano Spalletti è stato spesso un fastidio interno alle società che allenava. Per questo più subdolo da contrastare. Nella sua seconda Roma fu - su tutti - Totti, o meglio l'idea in seno allo spogliatoio che Totti dovesse essere per forza titolare. Nell'ultima Inter, il nemico rumoroso divenne tutto d'un tratto Icardi e la famosa "talpa" interna al club citata nel febbraio 2018 non fu poi smascherata, rimase nell'oscurità.
Mario Sconcerti, "Osimhen come Riva". Napoli favorito per lo scudetto, la Juventus è scomparsa
Scudetto, corsa a tre. Mario Sconcerti, sul Corriere della Sera, delinea la situazione della Serie A senza certezze incr...Di certo va dato a Spalletti ciò che è suo, ovvero una morale così solida da essere preferita alla convenienza: sia nella Roma sia nell'Inter avrebbe potuto chiudere un occhio in nome del risultato, invece ha preferito proteggere i suoi princìpi umani, mettendo a rischio il lavoro svolto fino a quel momento e quindi anche la sua carriera futura. Ma ora di carriera futura ne resta poca (Luciano porta benissimo i suoi 62 anni), dunque è lecito aspettarsi un nuovo Spalletti.
Nel Napoli, finora, si è visto in effetti tutto un altro Luciano. Un uomo sorridente e positivo, sempre e comunque. Un allenatore che, fin dal primo giorno, ha speso buone parole per la società che l'ha assunto, nonostante questa non abbia acquistato giocatori sul mercato: Anguissa, unico nuovo arrivato, è in prestito per 500mila euro. A tal proposito, Koulibaly ha preso le difese del compagno, di Osimhen e di se stesso in merito agli insulti razzisti ricevuti al Franchi: «Queste persone siano estromesse dagli stadi per sempre». Inutile che il sindaco Nardella e il dg della Fiorentina, Joe Barone, chiedano scusa in nome di Firenze: serve agire. Sia da spunto Spalletti, che nella nuova versione preferisce l'azione alla reazione. Il Napoli è un giocattolo perfetto anche perché è reduce da due anni di rumore dei nemici.
Sandro Tonali, Andrea Vianello esalta il milanista e Malika Ayane gli rivela il suo amore calcistico
Malika Ayane dichiara inaspettatamente il suo amore al calciatore del Milan Sandro Tonali ...Con Ancelotti ci fu l'"ammutinamento" per il ritiro, con Gattuso i musi lunghi per il mancato rinnovo, cause e conseguenze create da caratteri forti come quello del presidente De Laurentiis. Carattere forte è anche quello di Spalletti, a conferma che al numero uno del Napoli piace gente di personalità, ma questo non significa che non si possa portare serenità e ordine, come ha fatto finora Luciano. E se è vero che la rosa è identica a quella dello scorso anno ma i punti sono 6 in più, il più netto miglioramento di tutta la A (oltre al fatto che soltanto con Sarri nel 2017/2018 il Napoli aveva vinto le prime 7), il merito del mister è il primo della lista. Le criticità per altro esistono, su tutte lo stallo sul rinnovo di Insigne, eppure Spalletti finora non ne ha fatto un problema, bensì ha trovato la soluzione: il capitano è titolare indiscusso e indiscutibile, a prescindere dal contratto in scadenza. Dovesse continuare così, lo scudetto non sarebbe un'utopia, ma una concreta possibilità: Spalletti se la merita per coronare una grande carriera, ma se la deve guadagnare con una grandissima prova di maturità, quella definitiva.