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Kalidou Koulibaly, "scimmia di mer***"? Insultato, risponde: come demolisce il razzista, lezione strepitosa

Lorenzo Pastuglia
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Non cresceremo mai. Perché ancora, nel 2021, questi maledetti insulti razzisti continuano e non accennano a placarsi, contro chi lotta per la vittoria difendendo i colori della propria maglia. E ancora una volta, il povero Kalidou Koulibaly ne fa ingiustamente le spese, dopo quell’Inter-Napoli del dicembre 2018 dove il gigante senegalese finì anche espulso. Domenica scorsa a Firenze, dopo la vittoria del suo Napoli per 2-1 contro la Fiorentina, il difensore è stato di nuovo vittima di cori razzisti, sfogando prima la rabbia contro la curva Fiesole a fine gara e poi su Instagram. "Mi hanno chiamato scimmia di m*** - ha scritto Koulibaly -. Questi soggetti non c'entrano con lo sport. Vanno identificati e tenuti fuori dagli stadi per sempre”.

 

 

 

 



Le scuse di Fiorentina e Joe Barone - Parole sacrosante. E il problema è che non era l’unico, dato che l'attaccante Osimhen e il centrocampista Anguissa, anche loro di colore, ne hanno fatto le spese. Ma mentre i primi due sono entrati negli spogliatoi a fine partita, urlando “continuate pure”, il difensore si è fermato e ha replicato a muso duro: “Hai detto scimmia a me? Vieni qui a dirmelo se hai il coraggio”.

 

 

 

 

 

Gli ululati però non si sono fermati. Un gesto vergognoso, condannato anche dalla stessa Fiorentina in una nota: “La società viola si è fermamente dissociata dai cori e le offese razziste provenuti dagli spalti del Franchi dopo Fiorentina-Napoli all'indirizzo di alcuni giocatori avversari”. Il tutto poco dopo che il direttore generale dei Viola, Joe Barone, andasse a chiedere scusa personalmente a Koulibaly. È decisamente ora di finirla.

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