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Lewis Hamilton, bomba di Damon Hill: "Quell'imbarazzo mentre tornava ai box", il lato nascosto del campione

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Da leggenda a leggenda. A parlare di Lewis Hamilton, fresco della vittoria numero 100 in Formula 1, è Damon Hill. Una centesima vittoria non semplice, quella centrata al gp di Sochi, dove il britannico dopo una brutta partenza era scivolato al settimo posto. Poi la "brutta sorpresa" sul podio: Max Verstappen secondo dopo essere partito ultimo. Ma resta quel clamoroso "100", mai nessuno come The Hammer.

 

E Damon Hill, campione del mondo 1996 e figlio d'arte di Graham, parlando al podcast di F1 Nation ha spiegato: "Max si trovava a soli cinque secondi da Lewis e in quel momento inizi a pensare che quest’ultimo sia bloccato, in trappola, e che non riesca ad andare da nessuna parte - ha premesso -. Ma lui ha imparato ad essere un pilota paziente, sapendo, in questo caso, che avrebbe dovuto attendere il primo stint per poi attivare la modalità ‘Hammer Time’. C’è stato un momento – ha rimarcato – in cui ho pensato che, se fosse entrato subito ai box, Max sarebbe tornato in pista con un ritardo di 5 secondi da Lewis. Quest’ultimo però, con l’aria pulita davanti a sé, ha fatto sì che il distacco aumentasse invece di 20 secondi”.

 

Dunque, Hill insiste sul rapporto tra Hamilton e la Mercedes, un legame fondamentale per le vittorie: "Lewis è un ragazzo dal cuore d’oro – ha affermato Hill –, l’ho notato mentre tornava a piedi ai box dopo le qualifiche, e vi assicuro che aveva un’aria imbarazzata durante il debrief. Doveva necessariamente riprendersi, e il team lo ha aiutato parecchio a rialzarsi. Non sto dicendo che doveva per forza essere sostenuto, ma di sicuro ha avuto un vantaggio dall’energia positiva e dall’incoraggiamento trasmesso dalla squadra. La Mercedes crede in lui, e lo supporta. Lui è un fenomeno, termine che troppo spesso viene sbandierato. Ma vincere 100 gran premi non è solo fortuna. Ha avuto momenti più o meno fortunati, ma è comunque una spanna sopra quasi tutti", conclude Damon Hill in un ritratto di Hamilton che, per certi versi, sorprende.

 

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