Marsiglia-Galatasaray finisce in disgrazia, "taci o ti strappo la parrucca dalla testa": minacce e rissa
In Marsiglia-Galatasaray di Europa League è successo di tutto. Dalle intemperanze dei tifosi, con tanto di sospensione per lancio di fumogeni, fino al nervosismo in campo con tanto di rissa sfiorata. E il clima è rimasto infuocato a quanto pare anche dopo il fischio finale a giudicare dal post al vetriolo di Patrick van Aanholt contro l'avversario Mattéo Guendouzi, con tanto di minacce.
Il terzino sinistro del Galatasaray e il centrocampista del Marsiglia sono entrati in rotta di collisione in campo in più di un'occasione. E nel finale, ad accendere ulteriormente gli animi è arrivato anche un episodio controverso. Guendouzi dopo un contatto con l'avversario al limite dell'area è caduto, chiedendo a gran voce un calcio di rigore. L'arbitro che ha rivisto anche l'episodio sul monitor a bordo campo, ha deciso di non sanzionare l'intervento dell'olandese che è andato a muso duro con il giocatore dell'OM. Ne è nato uno scambio d'insulti infinito, con tanto di promesse per il post-partita.
Dopo Dzelo e Icardi, tocca a Osimhen: il tocco magico di Spalletti, perché Napoli ora sogna
Dopo il fischio finale Guendouzi è tornato sull'episodio contestato, dichiarando di non avere dubbi sul fatto che si trattasse di un calcio di rigore con queste parole: "Il giocatore (ovvero van Aanholt) tocca il pallone zero volte e mi fa perdere l'equilibrio, è chiaramente rigore perché non fa altro che sbilanciarmi. 10′ per controllare un rigore netto, per poi non dare nulla". Così l'olandese sul suo profilo Twitter ha scritto all'avversario: "Apri la bocca dopo che il Var avrà dimostrato che ti eri sbagliato. Ha bisogno di rilassarsi, prima che ti strappi quella parrucca dalla testa. Complimenti ai miei leoni per un meritato pareggio fuori casa".
Dopo Dzelo e Icardi, tocca a Osimhen: il tocco magico di Spalletti, perché Napoli ora sogna