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Juventus-Milan, i rossoneri non mollano: Rebic riprende la squadra di Allegri, finisce 1-1 all'Allianz

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La scossa per la Juve non arriva, il Milan risponde allo schiaffo iniziale di Morata e conferma di essere squadra vera, pronta a lottare per grandi traguardi. I bianconeri si illudono per oltre un'ora, ma l'appuntamento con la prima vittoria in campionato è ancora rinviato: la zuccata di Rebic a un quarto d'ora dalla fine gela – almeno per ora – i piani di rimonta della Vecchia Signora, che resta schiacciata in fondo alla classifica nonostante i segnali di risveglio. Perché se con il Napoli i bianconeri avevano pagato un gap tecnico e tattico evidente, contro il Diavolo sono stati i padroni di casa a farsi preferire per gran parte del match. Anche se nell'arrembante finale, dopo l'1-1, sono stati gli ospiti per lo più a sfiorare il colpaccio. Pioli non riesce a battere Allegri nel confronto tra i due tecnici in panchina ma ha comunque motivi per sorridere dopo la trasferta di Torino: l'aggancio all'Inter in vetta al campionato, nel giorno in cui è caduta la Roma, e l'ennesima prova di orgoglio dei suoi ragazzi, bravi a rimontare in una serata non semplice e più forti delle numerose e pesanti assente. Nella Juve balza all'occhio un problema evidente: contro Udinese, Napoli e Milan sono stati persi sette punti in situazione di vantaggio. 

 

 

 

Pioli non perde Maignan, tra i pali anche se non al meglio, e per sostituire Calabria dirotta Tomori sulla corsia destra, inserendo Romagnoli affianco a Kjaer. Nella Juve, come da pronostico, panchina per de Ligt, con la vecchia guardia Bonucci-Chiellini a presidiare l'area di rigore. Fuori anche Chiesa, con Danilo e Cuadrado ad agire sulla fascia. Qualsiasi copione tattico avessero comunque immaginato Pioli e Allegri, dopo cinque minuti salta per aria. Perché il Diavolo riesce a farsi sorprendere su calcio d'angolo a favore: Theo rinvia male di testa, la palla finisce a Morata che in campo aperto è bravo a non farsi rimontare dal francese e a superare il portiere in uscita. Esattamente come contro il Napoli la Juve si ritrova avanti a sorpresa e con la possibilità di ripartire in contropiede, facendo male alla retroguardia rossonera grazie a un Morata particolarmente ispirato. Diversamente da una settimana fa, invece, i bianconeri tengono maggiormente in mano il pallino del gioco, sfiorando il raddoppio con Morata e Dybala, con Maignan attento in entrambe le occasioni. Il Diavolo fatica a trovare fluidità e velocità nella tre quarti campo offensiva, anche per l'assenza di Giroud e Ibrahimovic, con Rebic che da punta centrale non convince. L'opportunità migliore per il croato capita al 41', quando ha spazio in area per calciare ma viene murato da Chiellini, con Tonali che arriva in corsa ma non trova lo specchio della porta. 

 

 

 

Nella ripresa gli ospiti continuano a sbattere contro la difesa bianconera, ben organizzata e molto attenta a non scoprirsi in contropiede. Pioli non è soddisfatto e dopo venti minuti di nulla cambia qualcosa gettando nella mischia Florenzi e Bennacer. Con l'avvicinarsi del 90' la partita diventa più spigolosa, si incattivisce, con la Vecchia Signora apparentemente sempre in controllo. Almeno fino al 32'. Su un calcio d'angolo regalato da Rabiot, Rebic sovrasta Locatelli e di testa trova l'angolino giusto. Il Milan respira, galvanizzato, per la Juve è tutto da rifare con il cronometro che scorre inesorabile. Nel finale le squadre si allungano, alla ricerca del bottino pieno. I rossoneri vanno a un passo dal ribaltone con Rebic e Kalulu, i ragazzi di Allegri sfiorano il nuovo vantaggio con una zampata in area di Kean. Alla fine però il risultato non cambia più e, classifica alla mano, l'unico a sorridere è Stefano Pioli, che aggancia l'Inter in vetta e tiene a debita distanza la Juve. Penultima e con una rincorsa tutta in salita, nonostante la squadra sia in crescita.

 

 

 

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