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Gp Monza, le confessioni di Antonio Giovinazzi: "Chi è davvero Kimi Raikkonen", parla "lo sfortunato della F1"

Lorenzo Pastuglia
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Questa Monza la sente anche sua. E non può che essere così, anche se oggi il 28enne Antonio Giovinazzi è a tutti gli effetti un pilota Alfa Romeo. Perché se sei terzo pilota della Ferrari, non puoi non sentire il calore dei tifosi. E le voci che lo danno fuori dalla F1 nel 2022 non lo distraggono. C'è un Gran Premio in cui rifarsi, dopo la delusione per la foratura di Zandvoort che gli ha compromesso la zona-punti.

Finalmente i tifosi tornano a Monza e lei è anche terzo pilota Ferrari, quindi impossibile non sentire l'adrenalina...

«Il GP di casa è sempre speciale e lo sento mio. Ho corso qui nel 2019 andando a punti e c'era una marea di tifosi. Già da oggi avere il 50% in tribuna è qualcosa di speciale. Voglio solo godermi questo weekend al massimo».

 

 

 

Il suo team ha ufficializzato Valtteri Bottas per il 2022, sperava nell'annuncio del suo rinnovo già da questo GP?

«Sarebbe stato bello ed è un peccato. Ma anche se accadesse in un altro circuito, sarebbe comunque bellissimo. Voglio pensare alla performance, a me stesso, senza caricarmi di stress in attesa di una risposta. So che mi gioco tanto e sono concentrato in questo. Poi dopo il GP d'Italia spero di parlare con Frédéric (Vasseur, il team principal dell'Alfa Romeo)».

Quest' anno tante, troppe gare sfortunate, pensa che questo aspetto stia condizionato pesantemente la sua stagione?

«Non credo tanto a fortuna o sfortuna, ma guardando i GP passati sì. Bahrain, Sakhir, Zandvoort... Se guidi una vettura dove è difficile puntare ai punti, allora deve essere tutto perfetto. Se ripenso alle gare dove eravamo nei primi 10 e non abbiamo concretizzato... Potevamo essere più vicini alla Williams».

Se rimanesse senza volante in F1, penserebbe di correrein altre competizioni?

«Sicuramente non vorrò rimanere fermo come tra 2017 e 2019, perché al mio ritorno in F1 ci ho messo un po' a riprendere il ritmo nei corpo a corpo».

 

 

Tornare alla 24 Ore di Le Mans nel 2023, a bordo della Ferrari ufficiale nella Classe Hypercar è una possibilità?

«Una delle esperienze più belle della mia carriera (corse già nel 2018, ndr), mi piacere rifarla con la Ferrari e vincere nell'Assoluta».

Il suo compagno di box Kimi Raikkonen dice addio alle corse a fine stagione. Ci racconta il rapporto con lui?

«Kimi è freddo di fronte alla stampa, ma vi assicuro che quando si trova in privato è una persona fantastica e molto divertente. Una persona importante per la mia crescita, mi ha insegnato un sacco di cose e io l'ho studiato parecchio. È anche grazie a lui se oggi, dal 2019, sono ancora in F1».

Come si è preparato per Monza?

«Avendo poco tempo perché fino a domenica eravamo a Zandvoort, mi sono allenato in palestra e poi riposato un paio di giorni dopo le fatiche di Spa e dell'Olanda. Tre GP consecutivi sono impegnativi».

In tv è sempre disponibile e sorridente, ma è così anche nella vita?

«Sempre con tutti. Mi ritengo un ragazzo fortunato a essere qui in F1 dopo tanti sacrifici. Penso che bisogna sempre prendere in positivo le cose, anche quando vanno male. Perché poi tutto torna indietro».

Papà Vito è il suo primo tifoso e la segue in diversi appuntamenti del Mondiale, che persona è lui?

«Papà è il mio tifoso ideale, che mi ha dato appoggio sin dai tempi dei go-kart. È stato sempre vicino in qualsiasi momento. Leggo per primo ogni suo messaggio dopo le gare».

Quali sono i GP migliori e peggiori della sua carriera?

«Come posso non dire Monza 2019? Allora chiusi 9° e andai a punti di fronte ai nostri tifosi. Quella che invece vorrei cancellare è Spa nella stessa stagione, quando andai fuori all'ultimo giro e anche lì ero nei primi 10(9°, ndr)».

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