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Afghanistan, il dramma di Zakia Khudadadi: "Dovevo essere la prima donna alle Paralimpiadi", ora è prigioniera dei talebani
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Manca una settimana alla cerimonia inaugurare dei Giochi Paralimpici, che si svolgeranno a Tokyo dal 24 agosto al 5 settembre. La squadra italiana si presenterà con il numero record di 115 atleti: non solo, perché va sottolineato che per la prima volta nella storia dei Giochi la partecipazione femminile sarà superiore a quella maschile (63 atlete e 52 atleti).
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Ben diversa, invece, la situazione dell’Afghanistan: Zakia Khudadadi sarebbe dovuta diventare la prima donna afghana a competere nelle Paralimpiadi, nella disciplina del taekwondo. E invece l’atleta ha dovuto rinunciare al suo sogno: ha viaggiato dalla provincia di Herat a Kabul per prendere l’aereo che l’avrebbe portata in Giappone, ma nel frattempo la situazione dell’Afghanistan è precipitata e i talebani sono tornati al potere. Di conseguenza Zakia è rimasta prigioniera in una città in cui tutte le donne hanno paura ad uscire per strada.
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“Chiedo alle istituzioni internazionali e alle Nazioni Unite di non permettere che vengano sottratti i diritti di una cittadina dell’Afghanistan, chiedo aiuto”, ha dichiarato l’atleta in un video diffuso dal capo missione che avrebbe dovuto accompagnarla in Giappone insieme all’altro atleta, Hossain Rasouli. A questo punto rischia di rimanere paralizzato l’intero sport afghano, fatta eccezione per il cricket che è apprezzato dai talebani.
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