Papu Gomez, intervista pesantissima contro Gasperini: "Ha tentato di picchiarmi", il retroscena sull'addio all'Atalanta
"Mister Gasperini ha cerchiato di picchiarmi". Il Papu Gomez spiega l'addio brusco e imprevisto all'Atalanta con una intervista esplosiva a La Nacion. Il trequartista argentino dallo scorso gennaio gioca nella Liga, con il Siviglia, dopo aver trascorso 6 anni e mezzo stratosferici a Bergamo. Idolo dei tifosi della Dea, capitano, poi improvvisamente fuori squadra. E il motivo, secondo l'ex Catania, sarebbe molto grave.
Tutto nasce da un diverbio avuto in campo con mister Gian Piero Gasperini durante la partita di Champions League contro i danesi del Midtyjlland, l'1 dicembre 2020 (partita poi finita 1-1). "Sbagliai anche io, perché non obbedii a una consegna tattica - spiega il 33enne -. Mancavano 10 minuti alla fine del primo tempo, Gasperini mi chiese di spostarmi sulla destra, ma io stavo giocando benissimo a sinistra. Così gli risposi di no. Immaginate che significa, sul campo oggi, con tutte le telecamere. Sapevo che l’allenatore si sarebbe arrabbiato, che mi avrebbe tolto all’intervallo e in effetti fu così. Ma quello che successe poi nello spogliatoio valicò ogni limite".
Secondo quanto riferisce Gomez, "Gasperini tentò di picchiarmi. Ok discutere, ma una aggressione fisica non la posso accettare. Così, dopo questo fatto, chiesi ad Antonio Percassi un incontro e gli spiegai che per me non c’erano problemi a continuare assieme, ammettendo anche le mie colpe: come capitano non mi ero comportato a modo, ero stato un cattivo esempio non obbedendo a un’indicazione dell’allenatore. Però chiesi al presidente che per andare avanti avevo bisogno delle scuse di Gasperini. Una società non può tollerare che il tecnico provi ad aggredire un calciatore". Scuse che, a giudicare da com'è finita l'avventura del Papu con la Dea, non sono mai arrivate.