Ius Soli, Marcell Jacobs respinge Letta e Lamorgese: "Non mi interessa e non voglio essere usato"
Una piccola-grande lezione politica al Pd arriva da Marcell Jacobs. Il campione olimpico nei 100 metri e nella staffetta 4x100 si disinteressa dello Ius Soli, non vuole insomma essere tirato per la giacchetta. Nato in Texas, ma cresciuto fin da piccolo in Italia, l'atleta sta bene come sta: "Non voglio essere un simbolo, io corro. Non mi interessa la politica". E a chi gli chiede insistentemente lui liquida la questione che ha fatto litigare Enrico Letta e Matteo Salvini con un semplice: "Non mi interessa, non sono preparato. Non voglio essere usato. Sono ignorante in materia, e francamente questa roba mi interessa il giusto". Jacobs infatti è appena atterrato da Tokyo quando il Foglio lo intercetta.
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D'altronde è la star del momento, trasformata in poco tempo un vessillo politico. Dopo il presidente del Coni Giovanni Malagò era stato il segretario del Pd a invocare lo "Ius soli sportivo". Quest'ultimo prevede la possibilità che giovani stranieri partecipino a competizioni per squadre italiane ma non permette di ottenere la cittadinanza escludendoli dalle selezioni nazionali. "Sono arrivato lunedì sera - ribadisce Marcell -. Non ho letto nulla su questo argomento. Direi cose per accontentare o scontentare qualcuno. Faccio l'atleta. Voglio essere un simbolo per quello che faccio in pista".
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In merito al no delle prossime Olimpiadi a Roma da parte di Virginia Raggi un parere però Jacobs ce l'ha, al punto da definirlo "un vero peccato. Dopo un'olimpiade così sarebbe stato il top disputare la prossima a Roma. Mi è dispiaciuto. Tuttavia siamo carichissimi per Parigi. Ma so, e ho visto, che dietro a questo evento c'è una grande organizzazione". Organizzazione che la Capitale avrebbe saputo affrontare benissimo: "Amo Roma, mi ha dato tanto. Guardi il tatuaggio con il Colosseo e il gladiatore - conclude dimostrando tutta la sua italianità a chi ancora osa tirarlo in ballo sullo Ius soli -. La città è sporca? Un po' in alcuni tratti sì, ma l'adoro".
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