Marcell Jacobs, "quell'asterisco vicino al mio nome": dramma sportivo prima del trionfo, cosa dicevano alle sue spalle
Stralci dell'articolo firmato "Marcell Jacobs", pubblicato il 4/6 da TheOwlPost.it: «La mia vita è tutta un blocco (...) Io ero quello a cui succedeva sempre qualcosa di strano poco prima della partenza (...) Gara dopo gara, ho sempre corso con un asterisco vicino al mio nome (...) "Jacobs ha un gran fisico, ma si ferma sul più bello" (...) Nessuno ti può insegnare a vincere, ma solo darti gli strumenti per imparare a farlo da solo, e fino a che la lezione non entra nella testa, la sconfitta può anche avere un buon sapore (...) Dalla mia infanzia e fino al lockdown, io non ero del tutto pronto ad accettare il dolore che si deve pagare per la grandezza (...) Ogni volta che ci chiedevano di disegnare la nostra famiglia, le figure che facevo erano sempre e soltanto due: io e la mamma (...) Correre è stata una cura, uno sfogo (...) Il lockdown mi ha fatto comprendere tutta la fragilità del momento (...) Quando ho smesso di avere paura di prendermi sul serio ho iniziato a sentirmi leggero. Ho distrutto muri, riallacciato rapporti (...) Oggi sono una persona diversa, che quando è arrivata sui blocchi di Torun non ha sentito paura (...) Ma solo voglia di correre veloce, divertirsi e fare qualcosa di grande». Questa medaglia d'oro non è solo un'impresa, è una legittima ricompensa.