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Tokyo 2020, il disastro di mamma Rai: a viale Mazzini ci vedono doppio, un calvario in diretta

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Non che Discovery stia facendo meglio, con quello streaming caotico, dove scorri i canali all'infinito, e quando finalmente trovi quello dedicato agli «sport di combattimento», lo apri e ti becchi la ginnastica artistica. Ma anche Mamma Rai si è adeguata al disservizio. Peccato perché in virtù dell'inadeguatezza altrui, avrebbe potuto riabilitarsi agli occhi del pubblico, dopo gli scivoloni all'Europeo di calcio. Bastava organizzarsi un minimo, visto che sono state acquisite solo 200 ore di diritti televisivi di Tokyo 2020, non migliaia. E bastava essere flessibili in caso di finali, ma non troppo come accade su Rai 2, canale dei Giochi, dove va in onda il caos. 

 

Mai una gara per intero, interruzioni che nemmeno sulle tv locali per «dare la linea al telegiornale olimpico», che va bene ogni tanto, ma mica ogni due ore, e soprattutto non alle 13, clou per molti azzurri: che senso ha raccontare una medaglia quando puoi mostrarla? Ci sarebbe Rai News per i tg: snobbata. Che confusione, sarà perché non dormiamo? Complice il fuso orario è quasi tutto di notte, allora la Rai sta colmando il vuoto pomeridiano con gli studi: tanti, troppi. Poi i problemi tecnici, i soliti, per lo più la mattina quando la palpebra in regia evidentemente cala. Ieri andava in onda il doppio di tennis Croazia -Usa mentre il telecronista raccontava il singolare Djokovic-Nishikori. 

 

Così per una decina di minuti: in regia erano tutti in pausa? Fino a pochi giorni fa nemmeno compariva la scritta "diretta". Non sapevi se quello che stavi vedendo era già successo. A gran voce un paese reclama Italia -Giappone di pallavolo: non c'è. Pensi: useranno Rai Sport. Niente. Agisci: Rai Play, saranno lì. Macché: banner che ricorda «la tv di Stato non ha acquisito i diritti per lo streaming», quella è roba di Discovery, che non è poi tanto meglio. Alé.

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