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Tokyo 2020, la pazzesca storia di Owen Wright: "Paralizzato, il cervello aveva cancellato tutto". Ma vince una medaglia...

Fabrizio Biasin
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Qui parliamo di Owen Wright, manzo australiano che si è dovuto accontentare del bronzo nella "prima volta" del surf alle olimpiadi di Tokyo 2020. E voi direte: "Embè?". Nel 2015 questo signore qua era in forma come pochi, addirittura quinto nella classifica della World Surfing League e puntava seriamente al primato. In uno degli ultimi allenamenti della stagione, il suo sogno si infrange: Owen scende in acqua, viene travolto da un'onda di 4,5 metri e inizia a essere preso a "sberle" dal mare.

 

 

Perde i sensi. Rimedia una commozione cerebrale con tanto di versamento di sangue nel cervello. Gli viene diagnosticata una lesione e le conseguenze sono micidiali: incapacità di camminare, linguaggio rallentato, ansia, mal di testa, vertigini, confusione. Impossibile rivederlo in piedi. E invece no. Owen ricomincia tutto daccapo: impara a camminare, a stare a pancia ingiù e insù, a vivere.

 

 

E dopo un anno prova a tornare in acqua, ma lì si rende conto di aver dimenticato tutto. Il suo cervello ha azzerato il suo passato da atleta. Un altro si sarebbe arreso, lui no: si infila il casco e torna a combattere con il mare. Il finale lo conoscete già: ecco perché Wright ha vinto un bronzo, ma vale più del platino.

 

 

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