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Tokyo 2020, Vito Dell'Aquila d'oro nel taekwondo: rimonta da leggenda in finale. Samele argento nella sciabola

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Prime due medaglie per l'Italia alle Olimpiadi di Tokyo 2020. L'oro, prodigioso, è di Vito Dell'Aquila nel taekwondo categoria -58 chilogrammi. In svantaggio per gran parte della finale contro il tunisino Jendoubi (che in semifinale aveva eliminato il grande favorito e numero uno al mondo Jun Jang), il brindisino ha strabiliato tutti con un ultimo minuto di fuoco, fissando il risultato finale sul 16-12 a proprio favore. 

Dopo una partenza difficile, con il nordafricano avanti 5-2 al termine del primo round, Dell'Aquila è gradualmente salito in cattedra, accorciando le distanze nel secondo round (concluso ancor in svantaggio, ma di misura solo 8-9) per poi firmare il capolavoro finale. L'ultimo oro azzurro nel taekwondo risaliva ai Giochi del 2012. A Londra era stato Carlo Molfetta a vincere, ed è una conferma nemmeno troppo curiosa: la Puglia si conferma capitale nazionale dell'arte marziale, visto che Molfetta è nato a Mesagne e Dell'Aquila a... Molfetta. 


Pochi minuti prima, Luigi Samele aveva invece portato a casa l'argento nella sciabola, sconfitto solo dalla leggenda ungherese Aron Szilagyi. Finisce 15-7 per l'avversario, che porta a casa il terzo successo consecutivo alle Olimpiadi. Un gigante. Resta un torneo stratosferico per lo schermidore foggiano, in grado di battere ai quarti il connazionale Enrico Berrè nel derby italiano e soprattutto il grande favorito Kim, superato 15-12 con una straordinaria rimonta partita dall'11-6 in favore del sudcoreano.

 

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