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Coronavirus, addio Tito Lupini. La morte che sconvolge lo sport italiano: "Sette settimane in ospedale, nessun reale miglioramento"

 Tito Lupini

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Tito Lupini ha perso la partita contro il Covid. Il leggendario pilone e allenatore della Rugby Rovigo degli scudetti del 1988 e 1990 è morto a 65 anni questa mattina 24 luglio a Johannesburg, in Sudafrica, per le conseguenze del coronavirus. A dare la triste notizia è stato il nipote Gino che aveva informato del suo ricovero a metà giugno. 

"Ha avuto una lotta davvero lunga - dice Gino Lupini -  Sette settimane in ospedale e nessun reale miglioramento ed è morto stamattina. Riposa in pace Tito". Dopo Massimo Cuttitta, un altro leggendario pilone viene portato via dal Covid.

 

 

"Nato a Johannesburg, dove aveva rappresentato il Transvaal, si era trasferito negli Anni ’80 a Rovigo dove con i Bersaglieri aveva conquistato, recitando da protagonista sul lato destro prima linea rossoblù, i titoli di Campione d’Italia nel 1987-88 e nel 1989-90, quest’ultimo nella doppia veste di giocatore e allenatore", si ricorda sul sito Federugby. "Indimenticabile il suo 1987, con l’esordio del 12 aprile in maglia azzurra, a Costanza contro la Romania, in Coppa Europa, dove Lupini aveva meritato la convocazione del CT azzurro Marco Bollesan per la prima Rugby World Cup che, di lì a un mese, avrebbe portato l’Italrugby a vivere un’indimenticabile avventura iridata in Nuova Zelanda".

 

 

 

"Sempre titolare contro gli All Blacks, nella partita inaugurale della Webb Ellis Cup, e poi contro Argentina e Fiji, Tito avrebbe inanellato dieci caps consecutivi sino al 1988 prima di chiudere la carriera internazionale dove l’aveva cominciata, contro la Romania, il 15 aprile del 1989, sempre in Coppa Europa", si legge ancora.

"Uomo di mischia nel profondo, dopo il ritiro dal rugby giocato nel 1992 era rimasto legatissimo al Rovigo con cui aveva raggiunto, da capo allenatore, la Finale-scudetto nel 1992, persa con la Benetton Rugby per poi tornare in rossoblù come tecnico degli avanti dal 2007 al 2010:  nel mezzo, tre anni come allenatore della mischia della Namibia".

 

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