Gigio Donnarumma al Psg, "è l'ultima follia dell'emiro". Fuga di notizie dall'Uefa: sull'orlo del fallimento?
Potrebbe essere l'ultimo giro di boa per i club che possono permettersi trasferimenti e stipendi stratosferici. Il Chelsea, l'indebitato Manchester City e soprattutto il Psg stanno facendo il pienone di campioni, sapendo che presto potrebbe non essere più così facile. Con la crisi causata dalla pandemia, la Uefa ha rivisto buona parte dei parametri finanziari fissati dal Financial fair play, meccanismo varato nel 2009 per evitare l'indebitamento economico eccessivo di alcuni club che spendono, ma senza raggiungere risultati. Il prossimo autunno verranno decise nuove regole, che entreranno in vigore dal 2022. Per quelle poche società che hanno ancora soldoni da spendere, questa potrebbe essere l'ultima occasione buona.
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Questa la spiegazione che da la Repubblica della corsa impazzata all'acquisto di talenti da parte di alcuni club internazionali. La fretta del Psg nel chiudere trattative stratosferiche, non sembra infatti stupire più di tanto. 68 milioni per Achraf Hakimi dall'Inter, e contratti da capogiro per gli svincolati (di lusso) Gigio Donnarumma, Georgino Wijnaldum e Sergio Ramos. Il Chelsea di Roman Abramovic vuole ora mettere sul piatto 175 milioni per portare a Stamford Bridge il talento norvegese Erling Braut Haaland, mentre il Man. City ne ha offerti 116 agli Spurs per Harry Kane. Lasciarsi scappare un affare ora, significherebbe probabilmente non poterlo più chiudere nelle prossime stagioni.
Per via del Covid le stagioni 2019-20 e 2020-21 sono state considerate come un unico esercizio dall'Uefa. Nel conto economico non verranno infatti incluse le perdite del virus: stadi vuoti, sponsor inadempienti e diritti tv pagati con lo sconto saranno rettificati nei bilanci dei club. Non ci saranno quindi sanzioni a chi spende di più del poco che ha incassato, ma presto i controlli finanziari torneranno a infittirsi. Anche la Fifa chiede un controllo più rigoroso del Financial fair play, poco rispettato da diversi club a livello internazionale che detengono il monopolio dei fuoriclasse. "Il Fair play finanziario va rivisto - commenta Arsène Wenger, responsabile per lo Sviluppo del calcio nel mondo -. I club che nell'ultimo decennio hanno dominato i propri campionati in Europa lo hanno fatto grazie a quello che hanno speso prima dei vincoli. Si sono congelate le posizioni acquisite e questo falsa la competizione".