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Marco Travaglio e Bonucci sul pullman: "Meglio Genny la carogna, almeno lui...". Fuori controllo sul Fatto

Marco Travaglio

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Dalla "trattativa Stato-Bonucci" al "meglio Genny 'a Carogna". Il gusto di Marco Travaglio per la provocazione rasenta il rischio-querela. La vittoria dell'Italia a Euro 2020 ha scatenato l'anti-tifo del direttore del Fatto quotidiano, etichettato da molti come "gufo" per i suoi giudizi poco teneri sulla Nazionale alla vigilia della finalissima. Lui non l'ha presa bene e in tutta risposta a dedicato pagine e pagine di umorismo macabro sul rischio contagio a Roma, per il corteo (autorizzato? Non autorizzato?) dei giocatori e dello staff italiano sul pullman in direzione Quirinale. 

 

 

 



Roba forte, del tipo "Notti magiche inseguendo il Covid" o "Siam pronti alla morte", con vignette in cui il Coronvirus esulta per il successo sportivo in grado di "unire l'Italia". Nel segno della morte, ovviamente. Ma le perle Travaglio e Fatto le hanno riservate a Bonucci, centrale della Juve e autore del gol dell'1-1 che ha cambiato faccia al match contro gli inglesi. L'azzurro, insieme a Chiellini, è stato protagonista di una animata discussione con i rappresentanti delle forze dell'ordine che lunedì sembravano incerti nella gestione dell'ordine pubblico nella Capitale. Secondo i retroscena, Bonucci avrebbe minacciato di far saltare la visita istituzionale al Colle nel caso avessero vietato la sfilata sul pullman tra le ali di tifosi festanti. 

 

 

 

 

 

 

Travaglio sembra disgustato dal video in cui "il vicecapitano negozia da pari a pari coi responsabili della sicurezza. Il resto della scena, più umiliante della trattativa fra Polizia e Genny 'a Carogna (che almeno era un pregiudicato pericoloso), lo racconta il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, al Corriere". Il prefetto sostiene di aver negato il permesso all'autobus scoperto ma che Bonucci. Chiellini e la Figc non hanno rispettato i patti. La Federcalcio respinge le accuse e intanto il direttore del Fatto se la prende con Piantedosi: "Che fa il rappresentante del governo e responsabile dell'ordine pubblico nella Capitale d'Italia? Si dimette per la resa ingloriosa a quattro pallonari viziati e tracotanti? No, piagnucola, "amareggiato dalla mancanza di rispetto", ergo in futuro "tratteremo direttamente coi calciatori".

Insomma, conclude Travaglio andando a colpire dove davvero duole (e vuole): "Lo Stato dei Migliori è la solita Italietta alle vongole del panem et circenses" e "il dl Draghi sulle riaperture in sicurezza vale per tutti, ma non per il calcio".

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