Euro 2020, Roberto Mancini e un retroscena sconvolgente: "Cos'ha ripetuto ai giocatori prima della partita". Tsunami azzurro
Il miracolo Italia potrebbe non essere finito a Wembley. Il ct Roberto Mancini, artefice della vittoria azzurra ad Euro 2020, ci crede davvero e l'ha confidato ai suoi giocatori prima ancora della finalissima contro l'Inghilterra di domenica sera. In queste ore di giubilo stanno filtrando decine di ricostruzioni e "frasi rubate" al mister, fenomenale nel caricare i suoi giocatori prima dei big match senza farli bloccare dalla tensione e dalle aspettative.
Repubblica ricorda come davanti alla lavagna, per spiegare la partita con gli inglesi, il Mancio sia stato di pochissime parole ("Non ho niente da dirvi, sapete cosa fare, siamo noi i padroni del nostro destino, non l'arbitro, non gli avversari") e anzi abbia trovato modo anche di scherzare, scrivendo il nome di "Spina" (Leonardo Spinazzola, infortunato) in campo e strappando una risata al gruppo. Prima ancora, aveva letto alla perfezione la partita dei quarti contro il Belgio ("Ci lasceranno spazio al centro, dobbiamo entrare e tirare in porta da lì", e il gol di Insigne ha seguito quel copione) e previsto l'andamento della semifinale con la Spagna.
Roberto Mancini inarrestabile: gli Europei? Solo un trampolino di lancio: il vero obiettivo
"Sarà una bella partita, è questo ciò per cui si combatte, si lavora, ci si inc***a. Bisogna essere felici di fare questa partita, sono sicuro che alla fine farete ciò che dovrete fare, perché siete i migliori. Loro hanno una grande squadra. Il Mondiale ce lo giocheremo noi e loro. Ci sarà da soffrire, ma lo faremo insieme. Ricordate, siete i più forti". Ecco, quel passaggio sul Mondiale, detto prima di una semifinale dell'Europeo, rende alla perfezione il clima che si respira nel gruppo azzurro: concentrati sull'oggi, ma già con uno sguardo sul domani. La convinzione è che questa squadra, a un anno dai Mondiali in Qatar, possa ancora crescere: tanti giovani, maturati in fretta grazie all'Europeo e a un anno difficile senza pubblico e tra mille imprevisti, alcuni senatori in grado di tirare la carretta per altri 12 mesi, prima dell'addio all'azzurro. Qualche ritorno di peso (Mancini conta molto sul romanista Zaniolo) e, perché no, qualche giovane speranza in grado di affermarsi definitivamente (Raspadori e Scamacca su tutti, in un reparto offensivo che è stato un po' il tallone d'Achille della Nazionale). "Sui pullman - conclude Repubblica - Cristante e Chiellini cantano Non succederà più". Ma "Mancini ne è convinto: si sbagliano di grosso".