Euro 2020, Leonardo Bonucci e il faccia a faccia con la polizia: perché questa foto segna la sconfitta di Roberto Speranza
Irritazione degli Azzurri che tornati in Patria dopo aver vinto gli Europei si sono trovati a fare i conti con le limitazioni imposte da Roberto Speranza. Già Dagospia aveva svelato un retroscena che vedeva protagonista Giorgio Chiellini, ora invece è Il Corriere dello Sport a fare un altro nome: quello di Leonardo Bonucci. Entrambi infatti hanno avuto da ridire proprio nel giorno del loro ritorno, nonché della cerimonia al Quirinale alla presenza di Sergio Mattarella e Mario Draghi. Per l'occasione la Nazionale avrebbe dovuto raggiungere nuovamente l'Hotel Parco dei Principi a bordo del pullman scoperto. Una sfilata negata inizialmente dalla Questura in quanto gli assembramenti sarebbero stati inevitabili.
E così Bonucci ha deciso di farsi portavoce e convincere i responsabili della sicurezza ad autorizzare la sfilata del bus scoperto per le vie della Capitale. Dopo vari consulti con le autorità, la Questura ha autorizzato la sfilata e a Roma è partita la festa. "Abbiamo vinto la trattativa per il pullman scoperto per dedicare la coppa ai tifosi, glielo dovevamo. Il loro sostegno da casa è stato fondamentale per noi", sono state le parole del difensore della Nazionale.
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Dello stesso parere anche il capitano della squadra. Stando a Dago tra Chiellini e il ministro della Salute Roberto Speranza ci sarebbe stato "un braccio di ferro così intenso che a un certo punto Chiellini ha perso le staffe: 'O ci concedete il permesso, oppure non veniamo'". E ad averla vinta sono stati proprio gli Azzurri, facilitati dalla mediazione di Mario Draghi che ha preso le difese dei calciatori. Dal premier è arrivato il rimprovero a Speranza con l'obiettivo di convincerlo ad accettare la richiesta.