Euro 2020, indiscreto di Dagospia: "Giorgio Chiellini ha perso le staffe con Speranza perché voleva far saltare la festa"
L'Italia vincitrice degli Europei contro l'Inghilterra? Poco importa a Roberto Speranza. Il ministro della Salute, da sempre ossessionato dalle misure anti-Covid, ha rischiato di far saltare la visita degli Azzurri a Roma e la festa a Palazzo Chigi. A svelare il pesantissimo retroscena è Dagospia che parla addirittura di una lite tra Giorgio Chiellini e Speranza. "Il ministro - si legge - ha rimbalzato la richiesta della nazionale di noleggiare un pullman scoperto per festeggiare la vittoria agli europei". Timore del ministero era quello che un pullman scoperto favorisse nuovi assembramenti in città. "Il braccio di ferro - prosegue Dago - è stato così intenso che a un certo punto Chiellini ha perso le staffe". Da qui il diktat: "O ci concedete il permesso, oppure non veniamo".
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A mettersi in mezzo è stato il premier Mario Draghi che ha strigliato Speranza con l'obiettivo di convincerlo ad accettare la richiesta. Proprio il presidente del Consiglio ha accolto l'intera squadra e fatto loro i più sentiti complimenti: "Un saluto collettivo e un ringraziamento profondo dal governo, e anche da tutto lo staff di Palazzo Chigi che è affacciato alle finestre e vi guarda qui da sopra. I vostri successi sono stati straordinari". E ancora: "Oggi lo sport segna in maniera indelebile la storia delle nazioni. Oggi siete voi a essere entrati nella storia, con i vostri sprint, i vostri servizi, i vostri gol e le vostre parate".
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Dello stesso parere Sergio Mattarella: "Questo non è giorno di discorsi ma di applausi e ringraziamenti. Complimenti! Ieri sera avete meritato di vincere ben al di là dei rigori perché avete avuto due pesanti handicap: giocare in casa degli avversari in uno stadio come Wembley e il gol a freddo che avrebbe messo in ginocchio chiunque. Siete stati accompagnati e circondati dall'affetto degli italiani e li avete ricambiati rendendo onore allo sport. Così come ha fatto Matteo Berrettini. Arrivare alla finale di Wimbledon ma la rimonta del primo set equivale a una vittoria". Lo stesso presidente della Repubblica era in prima fila a Wembley per tifare il suo Paese.
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