Euro 2020, Roberto Mancini in lacrime: "Una cosa impossibile da pensare, un Europeo faticosissimo"
L'Italia è campione d'Europa. Una rivincita, quella per Roberto Mancini. Anche se sofferta. "Dentro quelle lacrime - sono state le parole del ct della Nazionale dopo il clamoroso risultato agli Euro 2020 dell'11 luglio - c'è l'emozione per aver fatto una cosa incredibile, c'è il lavoro di tre anni e di questi 50 giorni, di un gruppo per bene che ha creato qualcosa di indivisibile. Era una cosa impossibile da pensare. I ragazzi sono stati straordinari, non ho parole. Un titolo meritato, ci ho sempre creduto. Uomini veri che hanno sofferto e vinto, esprimendo un grande gioco". E ancora: "Non c'è stata una gara facile, quella con l'Inghilterra per come si era messa è stata difficilissima, poi l'abbiamo dominata. Ai rigori è andata così e mi dispiace anche per gli inglesi. Meritavamo di chiuderla prima. Siamo felici per gli italiani, anche per chi vive all'estero: abbiamo dato un mese di soddisfazione e di gioia. La squadra è cresciuta tantissimo, credo possa migliorare ancora. È stato un Europeo faticosissimo. Il Mondiale? Godiamoci questo trofeo, ha qualcosa di meraviglioso".
E infatti la maledizione di Wembley è ufficialmente spezzata, dopo 53 anni Mancini ha riportato in Italia la coppa. Proprio qui ventinove anni fa, il 20 maggio 1992, Mancini era in campo e arrivò a un passo da un traguardo storico, la Coppa Campioni con la Sampdoria. Ad oggi invece per lui e il compagno d'avventura Gianluca Vialli la ferita è guarita: "Trent'anni fa eravamo insieme e abbiamo sofferto molto. Con lui c'è un'amicizia che va al di là di ogni cosa, ma una cosa così bella nessuno di noi l'aveva mai fatta. Con la Samp fummo sfortunati, oggi si è chiuso un cerchio. Un pezzo di questa coppa la voglio dedicare a Paolo Mantovani, era qua con me, quando perdemmo la finale di Coppa dei Campioni. La dedico anche a tutti i sampdoriani: un pezzo di questa Coppa d'Europa è anche loro. Trent' anni fa ho pianto lacrime amare a Wembley, oggi erano lacrime di gioia. Poi erano anche quelle di due un po' anziani".
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Il miracolo è dunque compiuto: il ct azzurro ha preso un'Italia sbandata dopo la mancata qualificazione al Mondiale di Russia, l'ha rimessa in piedi. Un risultato, quello andato in scena nella calda domenica di luglio, che ha preso alla sprovvista gli stessi inglesi sicuri, dopo il gol dei primissimi minuti, di fare segno. Tanto che fuori dallo stadio i tifosi di casa erano pronti a esultare una vittoria che invece non è arrivata.