Euro 2020, Matteo Pessina? "Un fuoriclasse anche con la penna": il segreto azzurro nel suo diario
I diari di Pessina sono una cosa meravigliosa. E questa, credete a noi, è tutto tranne che retorica. Il giocatore dell'Atalanta e "ultimo" azzurro della spedizione (è rimasto tra i 26 azzurri solo perché Sensi non ha recuperato dall'infortunio), ha scelto di non essere il tipico calciatore che «Uè! Abbiamo vinto! Viva l'Italia! Alè alè alè!» che va benissimo, per carità, ma finisce lì; lui da buon laureato mette nero su bianco le emozioni, che sono le sue e quelle di tutto il gruppo azzurro. E, così facendo, ci porta dentro al ritiro, al punto che è inutile andare avanti a scrivere bla bla ed è il caso di lasciar parlare lui, anche solo perché pratica un italiano eccellente. Eccolo qui il quarto capitolo del suo "diario di bordo": «Caro diario, sono stati giorni frenetici. Andiamo con ordine. Contro la Spagna è stata davvero dura. Quel Signore con la S maiuscola di Luis Enrique e i suoi ragazzi ci hanno messo davvero in difficoltà. Ma è in queste partite che il nostro Gruppo si esalta. Abbiamo sofferto e lottato come Fratelli per 120 minuti. E poi i rigori. In quella valanga azzurra che ha travolto Jorginho c'era tutto: emozioni, orgoglio, fame, gioia e coraggio. Insomma lo spirito di noi italiani».
E anche solo così, gasa già tutti gli italiani. Ma il racconto prosegue: «Il ritorno verso Coverciano, è stato come al solito speciale: alle 5 del mattino, tra abbracci e canti a squarciagola, il Berna che a Coverciano è di casa, ci ha fatto trovare dei bei vassoi di cornetti alla crema! Così siamo andati a letto con la pancia piena e il cuore gonfio di emozioni. E poi, come ormai è abitudine, il giorno dopo la partita io e Loca siamo andati in camera di Bare che è un grande esperto divini, per degustare un bicchiere di vino e fare qualche chiacchiera tra amici! Penso che questo sia il grande segreto di questa Nazionale: siamo 26 amici, tanti giocano insieme fin dalle nazionali giovanili e siamo davvero un gruppo di ragazzi che ama divertirsi, ridere, scherzare, stare insieme».
Matteo Pessina, probabilmente, non giocherà titolare domani, ma per lui non sarà un problema perché sa essere il perfetto "dodicesimo", come il numero che indossa. Barella contro gli spagnoli è uscito a pezzi, ma dovrebbe recuperare per la super sfida con gli inglesi. Lui, l'ex giocatore delle giovanili del Milan, sarà pronto a dare una mano, se mai dovesse servire. Ancora il diario: «Domenica andrà in scena l'atto conclusivo di questa splendida cavalcata. Mi piacerebbe dirvi che va già bene così, che siamo contenti comunque vada. Ma questo Europeo mi ha insegnato che nella vita sognare è importante. E il nostro sogno è vincere. In campo vanno in 11. Ma domenica saremo in 60 milioni a lottare, sudare, soffrire e spingere quella palla in rete. E noi italiani non abbiamo paura di nessuno!!!». Capite bene che un post così, completato da una foto del giocatore in bianco e nero, fa capire meglio di ogni altra cosa quale sia il vero punto di forza di questa Nazionale: i piedi, certo, ma soprattutto lo spirito di squadra e - almeno nel caso del centrocampista - un cervello enorme. Ecco, domani la capacità di trasmettere emozioni non passerà dalla "penna", ma il messaggio lanciato da Pessina è l'arma migliore da presentare contro l'armata inglese: non dovrete battere una squadra di calcio, dovrete battere una famiglia.