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Euro 2020, l'ossatura dell'Italia di Mancini con qualche piccolo aggiustamento può andare avanti per un bel po'

Alessandro Dell'Orto - Tommaso Lorenzini
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Un grande successo, una grande emozione e ora la testa alla finale che mai avremmo immaginato di raggiungere dopo il tracollo della gestione Ventura che ci ha lasciato fuori dagli ultimi Mondiali. La vera vittoria di questa Nazionale però è indipendente dalla finalissima di domenica. No, non è una provocazione. Primo perché già arrivarci è un grande successo, secondo perché al di là del risultato ciò che conta è la consapevolezza di quanto sia forte la nostra rappresentativa.

Adesso- come è stato dimostrato in queste partite dell'Europeo - ma soprattutto in prospettiva. Sì, il segreto del gruppo di Mancini è che può solo migliorare, può maturare, può crescere: è un ciclo appena aperto e destinato a darci grandi soddisfazioni, già dal prossimo Mondiale di Qatar 2022. L'ossatura di questa squadra azzurra è solida e la spina dorsale giovane: con qualche piccolo aggiustamento il Mancio può andare avanti per un bel po' senza bisogno di stravolgere niente.

 

 

 

Anzi, solo ritoccando qua e là. Il reparto che va più sistemato è la difesa: perché Donnarumma è un pilastro giovanissimo (32 presenze in Nazionale a soli 22 anni), ma il resto del reparto è vecchiotto. La coppia centrale Chiellini-Bonucci (36 e 34 anni) è a fine ciclo e servirà un ricambio per affiancare giocatori affidabili a Bastoni e Acerbi.

 

 

 

A centrocampo, invece, si può solo migliorare con Barella, Locatelli e Pessina che sono in fase di esplosione, Verratti e Jorginho che sono nel pieno della maturità e Zaniolo pronto a rientrare dopo l'infortunio. Stessa cosa per quanto riguarda gli esterni. Spinazzola ha 28 anni e Insigne 30, Berardi 26 e Chiesa 23: il futuro è loro. Certo, in attacco Immobile ha 31 anni e la sua riserva Belotti ne ha 27, ma alle loro spalle scalpita già il baby Raspadori.

 

 

 

 

 

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