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Euro2020, la Nazionale carica per la semifinale e Mancini verso la conferma della formazione contro il Belgio

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Claudio Savelli
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Se l'Italia ha raggiunto il massimo splendore contro il Belgio, Ciro Immobile ha invece toccato il punto più basso del suo Europeo. È stato l'unico insufficiente nell'impresa azzurra e non per il mancato gol, che non basta per giudicare la prestazione di un attaccante, semmai per tutto il resto: solo il 77,3% di passaggi completati, addirittura 7 palloni persi su 22 giocate, più del doppio di qualunque altro azzurro (segue Spinazzola con 3) e ben 3 contrasti sfavorevoli con gli avversari, più di tutti i compagni. Spalle alla porta, Immobile è stato in difficoltà come mai fino allora. Il passo indietro è stato evidente perché lo era stato anche quello in avanti a inizio Europeo, quando il bomber della Lazio, abituato ad attaccare in verticale e in campo aperto, sembrava aver trovato la chiave per duettare con i compagni nel traffico. Invece si è involuto in una spirale che ha condizionato anche il suo pane quotidiano, ovvero le tracce in profondità e i tiri in porta: ne ha provati solo tre e di questi nessuno ha impegnato Courtois.

 

 

STRATEGIA
Che fare, dunque, con Immobile? Mancini se lo chiede alla vigilia della semifinale con la Spagna, senza perderci il sonno. L'Italia ha saputo sopperire alla mancanza di un centravanti ideale con una organizzazione globale e una omogenea distribuzione dei gol, 5 del centrocampo e 5 dell'attacco. Il dubbio, in ogni caso, è sciolto in favore di Immobile per più ragioni. La prima è che quando tutto fila così liscio e l'umore è così alto, non puoi rischiare smorfie. La seconda è che Ciro è consapevole di essere stato insufficiente contro il Belgio, dunque ha una motivazione in più.

 

 

La terza è la coppia di centrali della Spagna, Laporte e Torres, che misurano 191 centimetri e possono soffrire le infilate in profondità. La quarta è la carenza di alternative credibili: se Raspadori è l'ultima folle risorsa che finora non si è resa necessaria (e sarà tra uno o due anni il centravanti ideale), Belotti è lontano dalla miglior condizione psicofisica (ieri ha pure lavorato a parte) ed è più utile in caso di svantaggio (come spesso visto nelle partite del Toro), condizione finora mai capitata, quando l'Italia potrebbe trovarsi costretta ad attaccare una squadra in trincea - e questa Spagna non si fa problemi a sporcarsi le mani, nel caso servisse. L'avvicendamento tra Chiesa e Berardi, l'unico visto finora per ragioni tattiche e non per ovviare agli acciacchi, è l'eccezione che confermale gerarchie: l'ala juventina serve ad allargare le difese, quella del Sassuolo a sfruttare i mezzi spazi dietro la punta. Con le Furie Rosse toccherà probabilmente al primo per obbligare Jordi Alba alla fase difensiva, così come saranno riproposti gli stessi titolari visti con il Belgio, ad eccezione di Emerson che rimpiazzerà l'infortunato Spinazzola (si opererà in Finlandia al tendine d'Achille). Mancini è giunto in semifinale con le sue idee, senza pretattica né piroette strategiche: vuole che l'Italia arrivi in fondo con le proprioe gambe, il proprio gioco, trascinando un Paese distante ma vicino. La Uefa ha infatti concesso solo 6.400 biglietti alla Figc per i tifosi italiani, riservandoli per altro a chi risiede nel Regno Unito, nonostante siano ammessi 60mila spettatori, il 75% della capienza di Wembley. Di solito quando provano a metterci i bastoni fra le ruote.

 

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