Jorginho, il fedelissimo di Mancini: cervello ed esperienza, il segreto di questa Italia
Arriva oggi, Jorginho, e Roberto Mancini si frega le mani. Nella sua Nazionale il ritorno del fresco regista campione d'Europa con il Chelsea rappresenta un moltiplicatore di esperienza, autorevolezza, qualità. Nonostante un percorso da record, al Mancio servono infatti uomini forti, nei suoi 28 scelti per la campagna continentale (entro la mezzanotte di stasera saranno comunicati i 26 da inserire nella lista Uefa) sono davvero pochi quelli che vantano trascorsi importanti con la maglia azzurra anche a causa del "giro saltato" dei Mondiali 2018. Ad esempio, solamente Chiellini, Bonucci, Sirigu, Insigne e Immobile erano presenti a Euro 2016. Mancini ha l'intima convinzione che la fame di Jorginho possa essere contagiosa (così come quella di Emerson, suo malgrado solo spettatore della vittoria di Champions, eppure proprietario di una maglia azzurra). Solo ai tempi di Demetrio Albertini, campione d'Europa con il Milan nel 1994, l'Italia sia era presentata a un evento come un Mondiale (o un Europeo) con il regista titolare campione in carica.
SUL PODIO
E l'importanza dell'oriundo nel progetto manciniano la spiegano anche i numeri: se il più presente in gare ufficiali con Mancio è Bonucci (19), sul podio a seguire lo juventino ci sono Barella e lo stesso Jorginho (17). Di fatto, all'italo-brasiliano cresciuto nelle giovanili del Verona, passato per la Sambonifacese in serie C, esploso al Napoli plasmato da Sarri e consacratosi al Chelsea, Mancini non ha mai rinunciato se non forzato dagli infortuni oppure in serate come quella di sabato scorso, quando il 29enne era in campo per affrontare il City (mentre il giorno prima l'Italia carburava un po' troppo lentamente con San Marino): «Ma avete visto con chi abbiamo vinto? Avete capito tutti i sacrifici fatti per essere qui? Non credo, non si può spiegare quello che ci è accaduto...», esclamava nel dopo partita di Oporto mentre gli occhi gli luccicavano. Piccoli paradossi del calcio: se il "Kantè", è tutta da verificare la presenza del centrocampista del Psg, messo in lista sì ma difficilmente recuperabile per le prime due partite del girone. In più, a blindare Jorginho nella lista degli imprescindibili, c'è la sua abilità nei calci di rigore (aspetto chiave in un torneo come l'Europeo): in carriera, 33 tirati e 29 realizzati (5 su 5 in azzurro).
IL DOCU-FILM
Ieri l'Italia, intanto, dopo l'allenamento al Centro Sportivo Giulio Onesti di Roma, ha partecipato alle registrazioni di "Notte Azzurra" (in onda stasera alle 21.25 su Rai1). Sarà il primo di una serie di appuntamenti che accompagneranno la Nazionale: dal 7 al 10 giugno, infatti, andrà in onda anche "Sogno Azzurro", una miniserie in 4 puntate, sempre su Rai 1, che racconterà il percorso verso gli Europei. I calciatori nel frattempo sono rientrati a Coverciano, quartier generale durante la kermesse, per preparare l'ultima amichevole prima del debutto contro la Turchia: appuntamento venerdì al Dall'Ara di Bologna (20.45), contro la Repubblica Ceca, altra nazionale fra le attese protagoniste di Euro2021.