Venezia di nuovo in Serie A dopo 19 anni. Estasi Bocalon al 92' ma ora due rebus: Zanetti e stadio
Dopo 19 lunghissimi anni, il Venezia torna ufficialmente in Serie A. La finale di ritorno dei playoff contro il Cittadella, andata in scena allo Stadio Pierluigi Penzo (Venezia) ieri sera, giovedì 28 maggio 2021, ha sancito la promozione nella massima categoria per la squadra lagunare. Lo storico successo è arrivato in seguito a una partita da cardiopalmo: In 10 uomini dal 35' del primo tempo e sotto di un goal (messo a segno da Proia F.), il Venezia è riuscito a compiere l'impresa in zona Cesarini, al 92' con un goal del solito Bocalon.
Fondato nel 1907, il club è stato rifondato più volte in seguito a molteplici fallimenti finanziari. Il Venezia mancava dalla Serie A dalla stagione 2001-02, l'ultima della gestione Zamparini. La svolta è poi arrivata sei anni fa quando, dopo l'ennesimo fallimento, la squadra è stata prelevata da Duncan Niederauer, guru newyorkese della finanza. In sole due stagioni, i lagunari sono passati dalla D alla B. Nel 2019, retrocedendo di nuovo nella terza serie, per poi essere clamorosamente ripescati al posto del Palermo. La finale contro il Cittadella non poteva che essere sofferta: Con il pareggio per 1-1, il Cittadella ha pagato pegno per la sconfitta interna nella finale d'andata, persa 1-0.
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"Una gioia immensa", l'allenatore del Venezia Paolo Zanetti ancora non ci crede. Con i suoi 38 anni d'età, Zanetti è l'allenatore più giovane del campionato. Insomma, un Nagelsmann all'italiana. Il mister nato a Valdagno, in Veneto, è ora ambito da molte squadre di Serie A. Secondo il Corriere della Sera, sarebbe vivo l'interesse dell'Udinese, intenta a rimpiazzare Gotti. Lo scenario più probabile lo vede però restare con il suo Venezia, almeno ancora per la prossima stagione. Ora gli occhi sono rivolti al mercato: Il d.t Paolino Poggio cercherà in tutti i modi di rinnovare il prestito con l'inter per l'astro nascente Sebastiano Esposito. Per lui 14 goal pesantissimi in questa stagione. Da sciogliere anche il nodo stadio: con i suoi 7.371 posti, il Penzo non è in regola per la Serie A. L'ipotesi è quella di giocare a Trieste. Poco importa, la promozione ormai è realtà.