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Inter, "penalizzazione in classifica". Claudio Lotito, frase rubata: "Altro che scudetto..."

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Il Foglio intervista Claudio Lotito. Il presidente di Lazio e Salernitana spazia dalla politica al calcio. Parte dalla corsa a sindaco di Roma, alle vicissitudini della serie A conquistata con la Salernitana. Parla anche dell'attuale primo cittadino della Capitale: “Meglio una verità scomoda che una bella bugia: questa mi piace, la stimo”. Questa chi? “La Raggi. Lei può puntare a essere rieletta. La sinistra è divisa in tre e lei ha delle possibilità", spiega Lotito che non ha mai nascosto le sue ambizioni politiche nel corso degli anni.

 

 

 

 

 

 

 

Torna poi a parlare di sport: "Lo stadio? Presto. Mourinho? Vedrete che entusiasmo”, citando due argomenti che a Roma fanno molto scalpore, come il nuo stadio della Lazio che da anni Lotito vuole costruire e l'arrivo del tecnico portoghese sulla panchina dei cugini giallorossi. Il patron biancoceleste è un fiume in piena con  il giornalista del Foglio. Ricorda di quando chiamava Diego Della Valle “lo scarparo”, delle telefonate con Berlusconi, del fatto che non vuole vendere la neo promossa Salernitana (“me vojono dà un pacco per fa sali’ il Benevento: se attaccano al ca…”) e dell’Inter che doveva avere nove punti di squalifica (“altro che scudetto”).

 

 

Il racconto spazia dalla questione Superlega, ma anche del presidente della Figc Gabriele Gravina (“lo vedi così, ma è un furbo”), e poi racconta e ricorda di come è riuscito a salvare la Lazio (“avrei dovuto guadagnare in questi anni 200 milioni di euro”), tornando agli anni di metà duemila quando riuscì a comprare una Lazio piena di debiti e riportarla poi a essere uno dei club più virtuosi e vincenti della Serie A.

 

 

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