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Mario Sconcerti: "Scudetto Inter conquistato su debiti incongrui e stipendi non pagati". E rischia anche la Juventus

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“La storia dell'Inter e di Conte è una storia che si capisce solo se si resta un passo avanti ai fatti, senza condizionamenti di fede. Era chiaro si sarebbe arrivati a questo, come è chiaro adesso che siamo solo all'inizio” scrive Mario Sconcerti sul Corriere della Sera. “Non so perché i tifosi vengano sempre trattati come fossero bambini impauriti per cui vanno riempiti di risposte sbagliate ma rassicuranti – prosegue - La realtà è che l'Inter è stata ipotecata a garanzia di un prestito di 275 milioni. Zhang non mette più soldi, non è in grado di farlo. Si è data la colpa al capitalismo di stato cinese dimenticando che la Cina ha salvato gli Zhang comprando a quasi due miliardi il 23 per cento della loro azienda madre alla deriva”.

 

 

“L'Inter naviga adesso senza proprietà, non può che autogestirsi, quindi fare vittime, perché autogestirsi significa camminare accanto a un debito di 926 milioni totali. Chi rischia di più non è l'Inter, sono gli Zhang. Se non rimborsano il prestito perdono l'Inter a un terzo del valore” avvisa Sconcerti e aggiunge che “La mia convinzione è che Zhang non stia asciugando l'Inter per salvarla, ma per venderla meglio. Sta lottando per la sua plusvalenza. D'altra parte, tutti in questa storia di sport atipico hanno riscosso un dividendo. Conte si licenzia pur sotto contratto facendosi pagare sette milioni di indennizzo, cioè l'intero stipendio di Mourinho alla Roma”.

 

 

“I tifosi hanno avuto uno scudetto meritato ma conquistato su debiti incongrui e stipendi non pagati” sottolinea il giornalista sportivo. “Nessuno, proprio nessuno, adesso ha più diritti. Resta una consolazione amara: l'Inter è un'avanguardia, altre grandi società avranno problemi simili. La Juve sta scegliendo il proprio allenatore dopo aver aspettato le decisioni degli altri. Si rinnova look e anima eliminando Paratici, l'uomo del mercato e dello scandaloso caso Suarez. Ma sarà difficile per chiunque pagarsi i debiti con il mercato perché il valore dei giocatori è caduto oltre i limiti. È come aver perso il 50% in borsa, rimane per tutti solo metà patrimonio” conclude l’ex direttore del Corriere dello Sport. Insomma, l'estate per le big si preannuncia caldissima.

 

 

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