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Pep Guardiola alla Bobo Tv di Vieri, la clamorosa verità su Messi: così è nata la leggenda del falso nueve

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Succosi retroscena da Pep Guardiola, il tecnico del Manchester City, "inventore" del tiki-taka con il Barcellona, ospite della Bobo-Tv, la divertente diretta Twitch di Bobo Vieri con Adani, Cassano e Ventola.

Si parte da Leo Messi, il suo calciatore simbolo: "Forte, fortissimo, Il più forte. E’ una roba, la sua testa, la mentalità. Non ha perso mai una partitella in allenamento, se per caso l’avesse persa andava via dall’allenamento. Sono quattro-cinque nella storia così, con questa mentalità. Oltre le qualità. Può giocare dappertutto". Da esterno l'ha fatto diventare centravanti-ombra, il famoso falso nueve: "Io ricordo i primi anni al Barcellona con Laudrup che faceva il centravanti, lasciando i due centrali senza marcatura per tenere un uomo in più in mezzo. Se loro decidono di venire a prendere l’attaccante a 40 metri, allora puoi attaccarli alle spalle. Io l’ho imparato da Crujiff. Quando ho visto Messi ho pensato che era perfetto perché primo toccava più palloni. Sull’esterno stava a volte 20 minuti senza toccare palla, e non mi stava bene perché il più forte deve toccare tanti palloni. E con il Real Madrid ho deciso di metterlo lì".

Molti talvolta lo dimenticano, ma Guardiola ha giocato anche in Serie A. "Arrivo dal Barcellona a Brescia in un albergo brutto, io mi sentivo una stella. Lui mi dice: 'Pep io non ti volevo qua, perché io ho acquistato Giunti e devo vedere come giocare. Io ti voglio bene però e vedremo come farti giocare'. Poi c’è stata la vicenda doping ed è stato come un padre per me. Quell’anno è stato un peccato perché con Baggio potevamo andare avanti. Baggio era intelligentissimo. Lui era sempre al posto giusto. E per le punizioni…".

 

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