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Adriano Galliani, Monza senza Serie A. Retroscena sulla telefonata di Mario Balotelli: "Ciao boss", impensabile

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"Il Monza ha mancato la serie A per un nulla. Sul 2-0 col Cittadella ho lasciato lo stadio e sono andato davanti a una chiesa a pregare". Così Adriano Galliani racconta la mancata promozione del suo Monza. Adriano Galliani un uomo diverso. Una squadra partita con l'ambizione della A, grazie anche ad un acquisto  come Mario Balotelli. Come giudica il suo semestre, gli chiede il Corriere della Sera a proposito di SuperMario. "Positivo, nonostante gli infortuni. Non ha giocato molto, eppure ha segnato sei gol. A Mario voglio molto bene. Sa cosa ha fatto giovedì? Sul 2-0 per l'eccessiva emozione ho lasciato lo stadio. Sono tornato al Brianteo quando la gara era conclusa. Sullo smartphone ho controllato il risultato e a causa della delusione, senza nemmeno rivedere gli highlights, ho preferito andare subito a casa senza entrare negli spogliatoi. A mezzanotte nessuno ha avuto il coraggio di chiamarmi, tranne. Mario", svela Galliani.

 

 

 

"Mi ha chiesto 'Boss come stai? Stai su con il morale'. È uno dei pochissimi giocatori che ho avuto in tutti questi anni a darmi del tu", racconta. Poi,  inevitabilmente, parla del coronavirus che lo colpito recentemente: "Quando sono stato dimesso mi avevano prescritto antidepressivi, che ora ho smesso di assumere. Un mese dopo l'uscita dal San Raffaele, ero stato convocato per una serie di controlli. Quattordici visite specialistiche, al termine delle quali ho incontrato lo psicologo. Mi ha chiesto se soffrissi di crisi depressive", spiega Galliani.

 

 

 

"Ho risposto sì. Il medico si è preoccupato, mi ha domandato se gli episodi fossero più frequenti la mattina o la sera. Gli ho risposto che variano a seconda dell'ora in cui giocano il Monza e il Milan", ha concluso l'ad del Monza.

 

 

 

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