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Olimpiadi, arrivano gli sport virtuali? Di Lorenzo: "Sono una opportunità per i ragazzi"

Francesco Fredella
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Gli sport virtuali sono pronti all’approdo alle Olimpiadi. Tokyo 2021 o Parigi 2024? Questo è l'interrogativo. Ancora non si sa, ma sembra che manchi davvero poco all’arrivo degli sport virtuali nel tempio delle competizioni agonistiche mondiali. Si tratta dell’uso di videogiochi applicati agli sport che stanno convincendo tutti: atleti e medici. Ed è una grande novità che si respira nell’aria già da alcuni mesi: gli addetti ai lavori erano un po’ increduli all'inizio, ma poi hanno compreso l'importanza di questa disciplina applicata al mondo dello sport. 

Anche Raisport, tempio dell’informazione sportiva da sempre, dedica spazio a questa nuova disciplina che entra nel vocabolario degli atleti, ospitando in studio Daniele Di Lorenzo (vicepresidente del Comitato per gli esperti del Coni) ed altri ospiti.

Nel corso di “Sport Totale”, in collegamento c’è anche la pluricampionessa Fiona May – che è amata in modo trasversale in tutto il mondo. Si tratta di un’atleta di successo che ha collezionato decine di medaglie nella sua carriera. Lei fa il tifo, senza mezzi termini, per gli sport virtuali. 

“Quando il Cio – Comitato olimpico internazionale - ha aperto la possibilità di aprire agli sport virtuali il Coni ha decido di provare a regolamentare un mondo che sembrava un po’ confuso, almeno visto dall’esterno. E’ nato un comitato promotore che ha dato vita ad una sinergia per dare un’immagine degli sport virtuali che fosse diversa dal giocatore di videogames isolato dal mondo. Tutt’altro. Si tratta di un’alternativa per i ragazzi. Abbiamo deciso di iniziare a discutere con la Cei per l’utilizzo degli sport virtuali negli oratori, ad esempo”, racconta Di Lorenzo. Fiona May promove questa nuova disciplina e dice: “Il futuro degli sport può essere virtuale. Questo è il futuro, inutile negarlo”.

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