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Franco Bechis, Luis Suarez e l'esame farsa, la verità dietro il video: "Come Francesco Totti"

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"Se c'è uno che si è comportato con dignità e assai poco ha sfigurato durante quello che è stato definito l'esame farsa di italiano svolto all'Università per stranieri di Perugia, quello è stato il calciatore Luis Suarez". Così Franco Bechis, nel suo editoriale sul Tempo, promuove a suo modo il calciatore uruguaiano, dopo avere visto il filmato dell'intero esame orale per riuscire a ottenere la cittadinanza italiana.

 

 

 

 

 

"Suarez si esprime in italiano anche meglio di molti giocatori di calcio che qui sono nati. Sarebbe in grado di fare una intervista nel dopo partita comprensibile da qualsiasi telespettatore, e perfino di mettere in fila qualche concetto che non sia elementare. Parla meglio di tanti stranieri europei che da anni sono residenti in Italia, e riesce a farsi capire nonostante qualche accento sbagliato e un'inflessione della lingua che qualsiasi nativo spagnolo avrebbe parlando italiano. Non ha fatto una figuraccia davanti agli esaminatori, l'hanno fatta assai più loro con domande sciocche e confuse di quanto non sia avvenuto con le risposte del calciatore che sperava di finire alla Juventus", chiosa Bechis.

 

 

 

 

Bechis descrive per filo e per segno l'intera seduta di Suarez e le risposte alle domande fattegli. "Mi piace molto stare con la mia famiglia. Nel tempo libero gioco con la playstation. Mi piace molto bere il mate, fare il barbecue con gli amici...». Sono state fatte vedere a Luis due fotografie, chiedendogli di descriverle: «In questa ci sono due persone, una mamma e un bambino. La mamma aiuta.., come si dice? ... a fare i compiti il bambino. C'è una penna sul quaderno. La mamma indossa una maglietta rossa. I bambini indossano una camicia celeste... Nell'altra una famiglia più numerosa. Ci sono 4 persone: papà, mamma, un bambino e una bambina a comprare cibo in un supermercato. Fanno la spesa per mangiare. Un bambino porta un cocomèro e i peperoni...". Gli chiedono le differenze tra Italia e Uruguay sulla famiglia: "In Uruguay la famiglia è molto numerosa. Nella mia famiglia eravamo cinque herma... cinque fratelli, cioè tre fratelli e due sorelle. Mia moglie anche ha tre fratelli. In Uruguay è normale una famiglia numerosa, in Italia non tanto. E si fa tutto insieme, dallo studio in poi...", spiega l'attaccante dell'Atletico Madrid. E sull'uguaglianza di moglie e marito, riponde così: "Moglie e marito devono fare tutto insieme, non uno una cosa e l'altro un'altra. Nella mia famiglia magari discutiamo con mia moglie su quel che si fa. Ma è normale...". Nella terza parte di esame si deve recitare un finto dialogo. Ma anche lì Suarez non sbaglia nulla del dialogo. 

 

 

 

 

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