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Superlega, la vendetta di Uefa e Fifa contro le big ribelli. Altro che "pace", la voce terrificante sulla prossima Champions

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La Superlega è morta sul nascere. Dopo un paio di giorni interminabili, Uefa, Fifa e i 12 Club europei coinvolti nel progetto non si sono di certo risparmiati dei colpi. Con il ritiro dei 6 Club inglesi, la Superlega è via via scemata. Le contrastanti dichiarazioni di Agnelli hanno portato inevitabilmente alla rottura con l'ormai ex amico Aleksander Ceferin. Il numero 1 dell'Uefa ha messo in chiaro i prossimi passi: "Ammirevole ammettere un errore, questi club hanno commesso un grande errore. La cosa più importante adesso è ricostruire l'unità che c'era e andare avanti insieme".

 

 

I maggiori organi del calcio non sembrano tuttavia aver ancora digerito il dispetto (fallito) orchestrato dal presidente bianconero Andrea Agnelli e da quello del Real Madrid Florentino Perez. Moeller, il danese dell'esecutivo, aveva addirittura minacciato l'esclusione di Real, City e Chelsea dalle semifinali dell'attuale edizione della Champions League. Ipotesi presto scartata, poiché ritenuta irrealizzabile nel breve periodo. Lo stesso Moeller ha poi chiesto una punizione quasi esemplare nei confronti dei Club che avevano annunciato la loro partecipazione alla competizione esclusiva. A Nyon si vocifera di escludere i Club secessionisti dalla prossima Champions League. Tuttavia, l'assenza delle big dalla Champions ne ridurrebbero l'attrattività e quindi gli introiti. Anche Atalanta, Ajax e Leicester hanno però il diritto di poter sognare. 

 

 

Una cosa è chiara: l'episodio Superlega non dovrà più ripetersi in futuro. L'idea è quella di blindare le coppe europee. Chiunque partecipi dovrà rispettare le regole per decenni ed evitare di sviluppare sentimenti secessionisti nei confronti delle competizioni europee già esistenti. Urgono direttive comunitarie e nuove regole di iscrizione. Sarà quindi necessario l'appoggio di Fifa e politici, Unione europea in primis. La Superlega ha messo in luce tutte le problematiche del calcio, che vanno al di là dei semplici diritti televisivi: il calcio va cambiato, non accorciando la durata delle partite come proposto da Perez, bensì rendendo lo sport più sostenibile. Serve un nuovo fair play finanziario che dia libertà di investimento e preveda tetti, ma non vincoli le spese. Quest'ultime dovranno essere comunque contenute. L'obiettivo è quello di controllare i costi e ridurre l'indebitamento stratosferico dei Club, motivo numero 1 per cui è stata ideata la Superlega. 

 

 

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