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Superlega, il "no" di Mario Draghi: "Difendere la meritocrazia", uno schiaffo a Juve, Inter e Milan

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“Il governo segue con attenzione il dibattito intorno al progetto della Superlega calcio”. Lo ha dichiarato Mario Draghi, che non si è potuto esimere dall’argomento del giorno, che ha avuto una portata tale da “cancellare” anche la pandemia di coronavirus per una volta. “Il governo sostiene con determinazione le posizioni delle autorità calcistiche italiane ed europee - ha aggiunto il presidente del Consiglio - per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport”. 

 

 

Sulla vicenda della Superlega, alla quale hanno aderito anche tre club italiani del calibro di Juventus, Inter e Milan che adesso rischiano di essere escluse anche dalle competizioni attualmente in corso, si è espressa anche Valentina Vezzali, sottosegretaria con delega all spot: “Sono molto preoccupata per le conseguenze che uno scontro istituzionale potrebbe portare alla filiera dello sport. Non entro nel merito della questione ma non posso non sottolineare che lo sport è in grado di coinvolgere miliardi di persone in ogni angolo del pianeta perché rappresenta i sogni di ogni bambina e bambino e non certo per la pur importante industria economica che lo anima”. 

 

 

Il presidente Uefa, Aleksander Ceferin, ha indirettamente ringraziato Draghi e tutti gli esecutivi che si sono espressi contro la Superlega: “Il mondo del calcio unito, governi uniti, tutti uniti contro questo progetto senza senso. Credo che equivalga a sputare nel viso a tutti quelli che lavorano nel calcio. Uefa non è solo una questione di soldi, la Superlega sì”. 

 

 

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