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Superlega, "un atto criminale". Inghilterra, la clamorosa rivolta politica contro i big del calcio "ribelli"

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Boris Johnson condanna l'ipotesi della Superlega europea, che - secondo il Premier britannico - sarebbe "molto dannosa per il calcio". Come già i vertici della Federcalcio inglese, così come quelli della Premier League, anche il Primo ministro britannico boccia senza appello la nuova competizione. "I club coinvolti devono rispondere ai loro tifosi e alla più ampia comunità del calcio prima di fare nuovi passi", il pensiero del Premier affidato ad un tweet.

 

 

 

Infatti Uefa, Federcalcio inglese e Premier League, Federcalcio spagnola reale (RFEF) e LaLiga, Federcalcio italiana (FIGC) e la Lega Serie A si sono schierate contro il progetto. "Resteremo uniti nei nostri sforzi per fermare questo cinico progetto - si legge in una nota congiunta -  prenderemo in considerazione tutte le misure a nostra disposizione, a tutti i livelli, sia giudiziario che sportivo, al fine di evitare che ciò accada", minacciando i club e i giocatori di vietargli di partecipare alle competizioni internazionali. "Questo persistente interesse personale di pochi va avanti da troppo tempo. Quando è troppo è troppo".

 

 

 

Anche due grandi del calcio inglese si dicono contrari. Gary Neville, storico ex capitano del Manchester United, definisce l' idea "un atto criminale. Sulla scia del Covid, è uno scandalo assoluto. Se annunciano che un pre-contratto è stato firmato, punite quei club. Togliete loro punti, multateli, levate i titoli che hanno vinto". Alex Ferguson che a Old Trafford è considerato più di una divinità aggiunge: "È l' idea più lontana che ci sia da quella formatasi in 70 anni di calcio europeo", ha aggiunto.

 

 

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