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Beppe Signori, incubo finito: assolto in tutti i processi. "Ne esco a testa alta"

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Federico Strumolo
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La fine di un incubo durato dieci anni. Beppe Signori è «assolto perché il fatto non sussiste» dal Tribunale di Modena per l'accusa di calcioscommesse. Un'imputazione che si riferiva alle combine di due partite del 2011 del Modena, contro Sassuolo e Siena, e per cui l'ex bomber, tra le altre, di Foggia, Lazio e Bologna aveva rinunciato alla prescrizione.

«Sono molto soddisfatto, insieme al mio avvocato abbiamo creduto fin dall'inizio nella mia innocenza, volevo uscirne a testa alta - le prime parole di Signori dopo il verdetto -. Finalmente siamo alla fine, sono passati dieci lunghi anni che nessuno mi potrà più restituire, ma io sono un combattente nato. Non avere la prescrizione è la cosa più importante, perché avrebbe lasciato un'ombra che non volevo». Per il cinquantatreenne ritiratosi nel 2006, poi, anche uno sguardo al futuro, che si augura possa essere ancora nel mondo del pallone: «Abbiamo ottenuto il massimo, a questo punto guardo avanti con grande fiducia e ottimismo. Il calcio mi ha lasciato solo cose positive, ora spero di rientrare».

La sentenza di ieri arriva un mese più tardi dall'assoluzione ottenuta dal Tribunale di Piacenza, dove Signori era invece imputato per la partita Piacenza-Padova (giocata nel 2010). «Questa assoluzione deve chiudere la bocca a tutti quelli che lo hanno lapidato, è un finale che non lascia repliche, che non consente a nessuno di fare sorrisetti o ammiccamenti» le parole soddisfatte dell'avvocatessa Patrizia Brandi. Per Signori, uno che in carriera è stato capace di segnare ben 188 gol in serie A (è il nono marcatore di sempre della competizione, al pari di Alessandro Del Piero ed Alberto Gilardino), adesso inizia una nuova vita, finalmente lontana dalle aule di tribunale.

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