Christian Eriksen, "Come sono riuscito a conquistare Conte". Il danese protagonista della corsa scudetto dell'Inter
Christian Eriksen in questo momento riesce a regalare all'Inter un tempo di gioco di vantaggio sugli avversari. Tutto questo quando solo due mesi fa sembrava un corpo estraneo: "E' stato l'anno più duro e impegnativo. È stato su e giù. Ma prima di tutto, sento ora che sono in grande ripresa. A dicembre ero pieno di pensieri, ma non volevo scappare in qualche modo. Volevo davvero lottare per il mio posto, cosa che ho sempre dovuto fare. Ero sicuro che se fosse arrivata la mia occasione, probabilmente avrei provato a coglierla. Sento di averlo fatto", ha raccontato alla tv danese SportTv2.
La svolta è stata il gol in pieno recupero in un derby: "Sono stato un po' fortunato. Tutto è iniziato con il gol contro il Milan, la gente ha iniziato a guardarmi con occhi diversi. Dopo sono davvero migliorato di partita in partita. Sono contento che sia andata così. Penso che quella punizione mi abbia aiutato. Ha aiutato il modo in cui le persone guardavano le cose dall'esterno e ho avuto la prova che posso ancora giocare bene a calcio e posso calciare una punizione se c'è l'opportunità", ha spiegato il calciatore.
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"È stato un anno mentalmente difficile. Sono venuto per giocare a calcio, e quando non ti è permesso farlo, è fastidioso. Fuori dal campo è stato assolutamente fantastico. Milano è una bella città e la famiglia sta bene. È stato solo sul campo che mancava qualcosa. Essere un giocatore dell'Inter è sempre stato bello, ma ovviamente il momento più bello è poter giocare un po' di più. È un bellissimo momento per essere un giocatore dell'Inter. Sono stato davvero bravo a isolarmi e concentrarmi. Per un numero incredibile di giorni dopo l'allenamento e le partite, mi sono allenato di più. Un calcio di punizione, un tiro in porta o qualcos'altro, proprio perché avevo la possibilità di allenarmi di più perché non giocavo tanto", ha concluso.