Paolo Maldini, "nessuno viene prima del Milan": un (pesantissimo) messaggio a Zlatan Ibrahimovic?
Paolo Maldini, chiamato in causa da Zlatan Ibrahimovic sul rinnovo del contratto, ha risposto allo svedese e non gli ha lasciato molte speranze di rimanere al Milan. "Ibra è una grande risorsa, ma nessuno viene prima del Milan. Questo vale per tutti. Sarebbe sbagliato dire che vogliamo vincere tutto e subito. La stabilità economica è fondamentale e siamo sulla strada giusta per tornare competitivi in un paio d'anni", ha spiegato il dt rossonero in una lunga intervista a So Foot.
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"Il club è sempre al di sopra di tutti, i giocatori passano e il Milan resta. Alcuni calciatori lasciano un segno differente rispetto ad altri e Zlatan rientra certamente in questa categoria. È un grande motivatore, può sembrare un personaggio difficile da gestire invece è una risorsa enorme per chi sa sfruttarne tutte le qualità. Ma il club viene prima di ogni giocatore e vale per tutti: questo è il nostro modo di concepire il ruolo di dirigente e sarà sempre così", ha ribadito il dirigente rossonero.
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Maldini ha poi precisato quali sono gli obiettivi del Milan. "Sappiamo che ciò che rende grande un club è la stabilità della dirigenza e della squadra e questo è quello che è mancato negli ultimi anni della presidenza Berlusconi e nel periodo di proprietà cinese. Da quando ho smesso di giocare, nel 2009, anche se il Milan è riuscito comunque a vincere uno scudetto e a qualificarsi varie volte per la Champions, c'è stato un ricambio generazionale notevole e, se non si prevede il futuro, ottenere risultati diventa complicato. È sempre necessario programmare. Quando sono stato chiamato, abbiamo puntato sui giovani anche per necessità economiche: il Milan perdeva e perde ancora più di 100 milioni l'anno. Anche se siamo uno dei club più vincenti al mondo, non è sempre facile prendere giocatori, chiediamo di fare dei sacrifici enormi e chi viene è perché lo vuole davvero. Abbiamo il fatturato del 2000 e il mondo ha preso altre direzioni. Ora siamo un club virtuoso, ma non giochiamo la Champions da otto anni e bisogna prenderne atto. Per questo non possiamo pensare di vincere tutto e subito, è più giusto dire che stiamo accorciando i tempi di ricostruzione per essere competitivi in un paio d'anni". Maldini verso i tifosi è molto chiaro: "Al momento non possiamo permetterci un top player, ma quando andremo in Champions per quattro o cinque anni di fila magari faremo altri sacrifici. Adesso però la strada è tracciata: abbiamo un equilibrio tra quelle che sono le prestazioni e l'ambizione che deve essere all'altezza della storia di questo club", ha concluso il dirigente rossonero.
i”. Nel frattempo, basta Ibrahimovic.