Michele Criscitiello, raptus dopo la partita: "Calci e pugni alla porta dell'arbitro", clamorosa stangata giudice sportivo
Dura sentenza del Giudice sportivo che inibisce per 14 mesi Michele Criscitiello. Il giornalista e conduttore televisivo è infatti anche presidente di un club di Serie D, la Folgore Caratese. A quanto si apprende dal Corriere della Sera, Criscitiello non avrebbe digerito la sconfitta casalinga per 4-1 contro la piemontese Bra, rimediata il 28 febbraio 2021. In seguito al triplice fischio dell'arbitro, Criscitiello avrebbe iniziato ad agitarsi nei confronti della terna arbitrale. Nella nota ufficiale si legge che il conduttore di SportItalia sia stato inibito: "Per avere rivolto ripetute espressioni offensive, ingiuriose e intimidatorie all'indirizzo del direttore di gara".
Al centro delle polemiche, due calci di rigore fischiati a favore del Bra, uno dei quali ha portato all'espulsione del caratese Kaziewicz per un fallo di mano in area di rigore. Una volta terminato l'incontro, secondo quanto ricostruito dal giudice sportivo Aniello Merone, Criscitiello "colpiva ripetutamente con calci e pugni la porta dello spogliatoio riservato alla terna, reiterando le proteste anche durante il briefing con l'osservatore che di fatto non poteva avere luogo". Con estrema difficoltà, la terna è riuscita a fuggire dallo stadio di Carate Brianza, ritrovandosi tuttavia Criscitiello fuori ad attendere: "Mentre la terna cercava di abbandonare l'impianto scortata dalle forze dell'ordine, il medesimo insisteva nelle proteste seguendo la terna mentre la filmava con il proprio smartphone"
Video su questo argomento Federica ScanoTelefonata osè in tv: imbarazzo Biasin "Colpa" della sexy conduttrice / Video
Criscitiello non è nuovo a comportamenti di questo tipo dentro e fuori il campo di gioco. Nel 2018 venne squalificato per due mesi. Nel supplemento del rapporto di gara dell'arbitro si legge: "Criscitiello, allontanato nel corso del secondo tempo per essersi avvicinato alla panchina della società ospitata con fare minaccioso, al termine della gara, nello spazio antistante gli spogliatoi raggiungeva un dirigente avversario e lo colpiva con uno schiaffo al viso e un calcio all'altezza del fianco. Veniva bloccato e condotto all'interno dello spogliatoio solo grazie all'intervento dei dirigenti della società ospitante". Come gli arbitri rispettano (nella maggior parte dei casi) calciatori e dirigenti, così dovrebbe essere anche il contrario. Nessun Criscitiello escluso.
Calcio: agente Insigne, 'normale gesto di stizza, non ha insultato nessuno'